FINANZE - NEWS http://www.finanze.net NEWS it info@finanze.net info@finanze.net FINANZE RSS Feed Generator Portafoglio obbligazionario, titoli di Stato e rischio di default a. Due accademici di orientamento del tutto opposto, ovvero il Nobel Krugman e N. Greg Mankiw, hanno affrontato sul New York Times venerdì 25 e domenica 27 marzo il tema del debito pubblico USA. Entrambi hanno discusso di un’eventualità alla quale, in genere, si preferisce non pensare: e se un domani gli Stati Uniti diventassero un “cattivo debitore”, e faticassero a raccogliere sui mercati dei capitali? b. Il canale FOX News ha rilanciato il dibattito domenica 27, portando così il tema all’attenzione di un pubblico più vasto. E oggi molti commenti negli USA parlavano di rischio-default. c. In tutto questo, la politica gioca un ruolo importante: il campo Repubblicano vorrebbe una forte stretta alla spesa federale (perchè la giudica comunque inevitabile), ed in particolare vorrebbe che a realizzarla fosse l’attuale amministrazione, e non la prossima. d. In che modo questo dibattito è di interesse per i nostri investimenti? e. I prezzi attuali delle obbligazioni di Stato (lasciando da parte i prezzi dei Paesi europei periferici) pagano uno spread legato al default molto basso: lo si misura sui CDS, credit default swap, che si sono ridotti moltissimo negli ultimi due anni. f. Ma il rischio di difficoltà nel rifinanziamento, per i Governi di tutto il mondo, non si è affatto ridotto nell’ultimo periodo. g. Le Banche Centrali invece sono intervenute, in modo decisivo, a distorcere il mercato: basterà dire che oggi la Fed acquista il 75% delle nuove emisisoni nette di titoli del Tesoro, e continuerà così fino a giugno 2011. h. Sarà quindi opportuno tenere a mente che le obbligazioni emesse da uno Stato sovrano non sono titoli privo di rischio: il rischio di default esiste sempre, ed è funzione della sostenibilità del prelievo fiscale sui cittadini dello Stato emittente. Lo stesso rating “tripla A” regge solo finché non ci sono dubbi sulla sostenibilità delle politiche fiscale, e se manca quella il rating non garantisce un bel nulla. i. Oggi vale la pena di riflettere non tanto su di un eventuale default degli USA (è un argomento accademico), quanto sul fatto che se a metà 2011 si dovesse leggere e parlare di rallentamento economico, i CDS dei titoli Governativi di tutto il mondo si allargherebbero in modo significativo, spingendo i prezzi al ribasso (in modo non uniforme ma differenziato per Paese). Questo effetto potrebbe essere in parte compensato da ulteriori interventi sui tassi ufficiali? Beh, come sappiamo, non è rimasto molto spazio per farli scendere. j. Abbiamo dunque necessità di gestire anche questo rischio. Nei nostri portafogli modello obbligazionari (distribuiti in esclusiva ai Clienti in consulenza) non abbiamo inserito titoli di Stato proprio perché, a nostro avviso, in questo momento i prezzi di mercato sottostimano il rischio di default: ci aspettiamo quindi una performance relativa favorevole ai titoli corporate di buon merito di credito nel corso del 2011. http://www.finanze.net/news-Portafoglio_obbligazionario_titoli_di_Stato_e_rischio_di_default-2405.html Mon, 28 Mar 2011 00:00:00 GMT