FINANZE - NEWS http://www.finanze.net NEWS it info@finanze.net info@finanze.net FINANZE RSS Feed Generator Pubblichiamo in area riservata il testo della newsletter di questa settimana   MARKET MONITOR La SETTIMANA DAL 16 AL 20 maggio 2011 Commento di inseme ed indicazioni operative   Nell’ultima settimana tutto è rimasto praticamente fermo, come si può vedere Il dettaglio delle variazioni nella tabella in fondo al Bollettino. In particolare abbiamo registrato: 1.      indici di Borsa in leggero calo: dal -0,18% dello S&P 500 al -2,20% del Nikkei 2.      Bund ancora in rialzo da 123,75 a 124,40 3.      dollaro USA ancora in rafforzamento da 1,4300 a 1,4100 Il petrolio, che nella settimana precedente aveva perso il 15%, ha chiuso in leggero rialzo a 99,34; l’argento che aveva perso nella settimana precedente il 27%, ha perso ancora lo 0,8%, il palladio l’1,4%, il platino l’1%, mentre il rame ha chiuso la settimana invariato.   Nell’ultima settimana, le indicazioni date nel Bollettino di sabato scorso hanno generato discrete opportunità di chiusura in utile.   Le indicazioni operative di questa settimana vanno nel senso di riaprire le posizioni nella medesima direzione indicata sette giorni fa: 1.      in Borsa, cercheremo ancora opportunità short sia sullo S&P 500 sia sul FTSE MIB 2.  il dollaro crediamo scenderà a breve sotto 1,4000 contro euro 3.  il rendimento implicito del Bund future riteniamo probabile scenderà a breve sotto il 3%, con un conseguente aumento del prezzo sopra 125     ATTEGGIAMENTO OPERATIVO a breve termine: come gestire il portafoglio in questa fase di mercato Date le considerazioni che questo documento sintetizza (ed i dati che elaboriamo con il nostro modello risk-neutral) suggeriamo alcuni atteggiamenti operativi, che si inseriscono in una ideale attività di gestione di portafoglio che da un lato è basata su valutazioni fondamentali e dall’altro è orientata ad accumulare su brevi intervalli di tempo rendimenti limitati ma regolari, in una logica di rendimento assoluto e rischio controllato. Segnaliamo che il valore di fine settimana non costituisce necessariamente un livello di ingresso, e che le operazioni devono essere valutate ed impostate tenendo conto dell’evoluzione intra giornaliera degli indici. SINTESI: target operativi   Indice di mercato Quota di fine settimana Posizione TARGET S&P 500 1338 Short 1250 FTSE MIB 21750 Short 20900 BUND giugno 2011 124,40 Long 126 USD/EUR 1,4100 Long dollaro 1,3950     CHE COSA E’ SUCCESSO SUI MERCATI TRA IL 9 ed il 13 maggio ORMAI TUTTO E’ COME IL PETROLIO L’analisi dei dati, macroeconomici oppure aziendali, in questo momento del mercato serve a ben poco. E’ sufficiente seguire il comportamento dei diversi mercati (azioni, obbligazioni, valute) durante la giornata: e il caso dello scorso giovedì 12 maggio è emblematico. L’investitore deve chiedersi chi, alle 15.45 europee, ha immesso gli ordini di acquisto, negli Stati Uniti, per invertire la direzione dei mercati 15 minuti dopo l’apertura della Borsa a New York. Forse un investitore dal lontano Nebraska, attratto dal valore fondamentale delle azioni? Oppure un gestore di fondi pensione, che proprio in quel momento aveva necessità di ribilanciare il proprio portafoglio? Oppure, più semplicemente, il mercato è manipolato?   Da due anni a questa parte, le Borse, e in modo particolare quella americano, hanno trovato un angelo custode: una mano “benedetta” che, non appena si vedono segnali di tensione, di fragilità, mette mano al portafoglio, crea la liquidità necessaria dal nulla e riporta la calma.   Che cosa implica questa circostanza, per chi investe in Borsa? Detto che perdere tempo ad analizzare i dati serve a nulla, rimangono solo due scelte. La prima, che tra gli operatori chiamo “risk on”, è lasciarsi trascinare dalla corrente, e mettersi in scia al “tutto va bene” che le grandi case di investimento spingono da mesi. La seconsa, che sui mercati chiamano “risk off”, è vendere tutto, chiudere i rischi. Questo, oggi, vale per il petrolio e l’argento, ma pure per le Borse, per le obbligazioni, per i cambi. Questo è oggi il mercato finanziario.   Perché questo è il rischio che porta con sé l’angelo custode: se sui mercati si diffondesse il dubbio che l’angelo custode non stende più la sua rete di protezione, si vedrebbero scene di panico in tutto il mercato, dalle sale cambi di Londra alle filiali bancarie di periferia.   Come investire, in questo mercato? Come si deve comportare l’investitore, ma anche il promotore, il consulente che vuole dare indicazioni a chi investe? Non abbiamo la regola magica: ma è certo che il modellino tradizionale di asset allocation, quello basato sui rendimenti medi di lungo termine (azionario +8-10%, eccetera), BASATO SULLA CONVINZIONE CHE “a più volatilità corrisponde più rendimento nei portafogli”, deve essere completamente ripensato. Lo stesso vale per i modelli VAR (Value at RIsk) e gli altri usati per “misurare i rischi”. In questo mercato, non funzionano.   Tutto ormai è come il petrolio: si compra se gli altri comprano, si vende se gli altri vendono. Risk on, risk off. Jim O’Neill, capo della divisione fondi di Goldman Sachs, ha dichiarato in settimana che gli investitori (tutti: europei, americani, asiatici) dovrebbero essere molto meno prudenti, e smettere di pensare al “cigno nero” non appena si presenta un minimo problema. Vale la pena di riflettere, su queste dichiarazioni, per due ragioni. La prima è che il “cigno nero” lo abbiamo visto soltanto due anni fa, e non cinquanta anni fa: che cosa c’è di strano allora nel comportamento degli investitori? La seconda, e più importante, ragione, è che Jim O’Neill, per rafforzare il suo argomento, dovrebbe aggiungere che i problemi che hanno determinato il collasso del 2009 sono stati superati e risolti definitivamente. Che i mercati esprimono valore. Ma questo, Jim non lo dice: perché non può: lui dice, più semplicemente, che bisogna comperare più rischio, perché i mercati saliranno ancora. Comperare perché gli altri comprano.   E per finire commentiamo anche Stark, che in settimana ha dichiarato: “c’è un eccesso di attenzione sulla Grecia, occupiamoci del 95% dell’economia EU”. Anche questa è una dichiarazione strumentale, e bastano i classici due conti sul retro di una busta per capirlo: i dati pubblicati venerdì ci dicono che, negli ultimi 12 mesi, la Germania è cresciuta del 4,9% in termini reali, mentre la crescita media dell’EU è stata del 2,5% in termini reali. Due punti e quattro di differenza tra la Germania e la media. Visto il peso della Germania sulla media, si deve concludere che anche in quel 95% ci sono situazioni di disagio. In quel 95% c’è anche qualcuno che sta male, e starà anche peggio nel resto dell’anno. Una Banca Centrale credibile, a fronte di questi dati, dovrebbe dire chiaro e forte che una divergenza di questo tipo non è sostenibile, e porterà questo sistema inevitabilmente alla crisi. Ma la BCE, molto semplicemente, su questo argomento ha nulla da dire.     tutto questo dove ci lascia? come cambiano le nostre valutazioni rispetto a sette giorni fa. il palloncino si sgonfia? Le nostre valutazioni sono basate su di un modello di valutazione risk-neutral in cui giocano tre fattori: il payoff degli assets sottostanti i titoli, il costo del denaro a vista, e il prezzo di mercato del rischio. Le principali variazioni sono schematizzate nella tabella che segue.   Payoffs (utili delle aziende quotate, rischio di default per le obbligazioni, prodotto nazionale per le valute) Abbiamo avuto, nel corso dell’ultima settimana, importanti conferme: da un lato, del ritmo di crescita più lento delle economie sviluppate, dall’altro, della politica monetaria sempre più restrittiva nei Paesei Emergenti. Costo del denaro a vista Dalla Fed questa settimana nessuna novità, dalla BCE forti rassicurazioni sul debito Grecia. Tono di fondo espansivo, i rialzi dei tassi uffciali non contani nulla per i mercati. Prezzo del rischio (market price of risk) Anche dopo le recenti correzioni, il mercato continua a non attribuire un prezzo al rishio finanziario. E’ come se una opzione fosse valutata con una volatilità implicita vicina allo zero.   LA SETTIMANA 16-20 maggio: cosa muovera’ i mercati? In Asia, sono pochi i dati previsti per la prossima settimana. Al centro dell’attenzione resta la Cina, che pubblicherà lunedì i dati sugli investimenti diretti all’estero, mentre il Giappone pubblicherà il dato sulla crescita del GDP. La riunione della Banca del Giappone produrrà poco o nulla.   Negli USA, pochi dati: richiamiamo la vostra attenzione sui dati relativi al settore immobiliare, martedì e giovedì. Ma soprattutto, lunedì, gli USA raggiungeranno il tetto sul debito pubblico (14,294 mila miliardi) e il Governo dovrà avviare una serie di iniziative per frenare l’espansione della spesa. La stagione degli utili volge al termine, ma in questa ultima settimana sono attesi dati molto importanti, dalle catene di vendita al dettaglio: J. C. Penney lunedì, Wal-Mart e Home Depot mercoledì, Target mercoledì, Gap e Sears giovedì. Per la tecnologia, riportano anche Dell e Hewlett Packard.   Infine l’Europa: i dati usciti nell’ultima settimana hanno chiarito il quadro macroeconomico, almeno nel breve termine. Restano invece pesanti incognite sulla Grecia e su tutti i periferici, oltre che sulle operazioni di ricapitalizzazione delle banche. Dati storici: variazioni nella settimana e da inizio 2010   Indici   Venerdì 13 maggio Venerdì 6 maggio Venerdì 17 dicembre 2010 Borsa Milano FTSE MIB 21850 21950 20140 Borsa New York S&P 500 1344 1340 1240 Borse Asia Hong Kong 23300 23100 22650 Tassi 3M Euro Bund 0,93 0,81 0,38 Tassi 10 A Euro Bund 3,08 3,17 3,03 Tassi 3M US Treasury 0,02 0,01 0,13 Tassi 10 A US Treasury 3,17 3,15 3,42 FX USD/EUR   1,4110 1,4300 1,3150 FX YEN/USD   80,90 80,50 83,50 Petrolio NYMEX   99,65 98,00 88,00 Itraxx Markit Inv-Grade 112 115 109 Itraxx Markit Crossover 385 395 465   http://www.finanze.net/news-Pubblichiamo_in_area_riservata_il_testo_della_newsletter_di_questa_settimana-2480.html Sat, 14 May 2011 00:00:00 GMT