FINANZE - NEWS http://www.finanze.net NEWS it info@finanze.net info@finanze.net FINANZE RSS Feed Generator Borsa Americana, Una Sola Volta Più Cara Nella Storia L'indice di Shiller misura i prezzi di borsa rispetto agli utili delle aziende aggiustati sull'inflazione ed è oggi a circa 30 volte gli utili http://www.multpl.com/shiller-pe/ . Il mercato raggiunse lo stesso livello come si vede nel grafico al link nel 1929 ma fu molto più alto, oltre le quaranta volte, nel 2007. L'indice, se le valutazioni rimarranno queste, sembrerà ancora più caro nei prossimi mesi, perchè l'inflazione negli Stati Uniti sta salendo, a deprimere quindi gl utili aggiustati sull'inflazione. E' molto difficile che si ripeta un crollo di borsa come nel 2008 perchè oggi le banche americane  sono sane e in molti dicono, cosa mai successa nella storia prima, che per la Fed il vero mandato sia quello di sostenere i prezzi di borsa. Ci sono due ragioni per farlo. Una la possibiltà dI favorire aggregazioni di grandi gruppi industriali pagate carta contro carta, si noterà facilmente che nessuna mega transazione avviene in denaro; l'altra quella di consentire all'industria del risparmio gestito e questo vale oggi più in Europa che negli Stati Uniti, di assorbire cose che in condizioni normali nessuno vorrebbe, come gli aumenti di capitale delle banche, ma che vengono nascoste nel calderone di contenitori che grazie all'andamento dei mercati continuano a fornire rendimenti accettabili ai clienti. Senza mercati che salgono le banche non stanno più in piedi, perchè sul credito non guadagnano più, come un'azienda che producesse oggi treni a vapore che provasse a fare andare i propri mezzi sulla TAV. E per stare in piedi devono vendere prodotti di risparmio gestito e polizze assicurative con ricarichi medi del tre per cento che non si vendono se le borse non salgono: tutto il sistema ha interesse che le borse cotinuino a salire, cosa che nei precedenti crolli non era vera, perchè vi era molta più economia reale. In più i tassi non sono mai stati così bassi per cui l'obbligazionario non è una alternativa di investimento. I mercati più rischiosi sono a nostro parere il Giappone e la Svizzera, perchè le banche centrali, per evitare che la divisa si apprezzi, hanno accumulato titoli, azionari obbligazionari e posizioni in cambi, per dimensioni pari all'intero Pil del paese. Se per qualche ragione la loro moneta inizia a riapprezzarsi il castello crolla. I mercati più grandi pertanto potrebbero anche vivere in questa situazione di ipervalutazione ancora a lungo: dopotutto le banche centrali sono diventate operatrici di borsa e non sembra esserci limite all'espansione del loro bilancio, se le borse scendono si comprano ancora titoli. Un giornalista tedesco ha chiesto recentemente a Draghi se le banche centrali possono stampare moneta all'infinito e Draghi ha risposto che sì la BCE ha una ampia capacità di espandere il proprio bilancio. Quello che crea questo meccanismo è che le banche centrali allocano risorse nei posti sbagliati, pur di sostenere i mercati, ma cosa possa rompere il meccanismo non è evidente, anche se in Europa qualche indizio con la discussione sull'euro a due velocità lo abbiamo.  Il fattore di rischio più sIgnificativo è una possibile corsa agli sportelli, per questo la discussione su MPS è stata impaludata. Investire prevalentemente fuori da posti con rischio politico-economico alto (Francia e Italia in testa) in aziende sane e che costano poco è la unica cosa sensata da fare. Per l'obbligazionario rimaniamo convinti che il posto meno rischioso del mondo sia il Regno Unito, su obbligazioni di emittenti sicuri a breve scadenza (due o tre anni al massimo).     http://www.finanze.net/news-Borsa_Americana_Una_Sola_Volta_Pi_Cara_Nella_Storia-4666.html Fri, 17 Mar 2017 09:03:00 GMT