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11-04-2018

Facebook, Tutto Come Prima

Emerge dalla audizione di Zuckerberg, evidente, un coacervo di interessi della politica nei social network che probabilmente va ben oltre a quello che viene dischiuso in questi giorni.
Il numero uno di Facebook esce senza conseguenze e con affermazioni inquietanti ma tant'è, questi sono centri di potere e senza una visione politica che incida sui monopoli, si veda l'articolo di ieri su Monsanto-Bayer, andiamo decisamente verso una società sempre meno democratica.
Nei giorni scorsi di colpo ci si accorge che Youtube (ma Instagram, Snap, Spotify) può lasciare che minori sotto i tredici anni si iscrivano e vedano magari i video diffusi dall'Isis. Le conseguenze sui piccoli sono devastanti, mia figlia di quindici anni crede a tutto quello che le arriva dai social. I modi per bloccare l'iscrizione dei minorenni, almeno sotto i quattordici anni, ci sono, ma nessuno li vuole usare.
L'unica spinta al cambiamento può come al solito venire solo dal basso, ovvero dagli utenti che decidano di abbandonare l'uso dei social. Ci sembra esattamente il contrario, quelli che si disiscrivono da Facebook si iscrivono a Instagam (che è di Facebook), se già non lo avevano fatto. La gente sceglie deliberatamente di essere manipolata, con la promessa di una vita sociale virtuale,  mentre i minorenni non ne hanno neppure il vago sospetto.

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