30-12-2007

Alitalia, quando la politica esagera

La decisione di cedere il 49,9% della compagnia a Air France, che pagherà 35 centesimi ad Azione (ma perché in borsa le azioni di Alitalia quotano 80 centesimi?) non risolve in alcun modo i problemi dell'azienda. Air one aveva offerto di pagare un centesimo per Azione e di ripianare il Miliardo e 200 Milioni di Euro di debiti di Alitalia, a patto però di avere le mani libere nella gestione dell'azienda.Questo è oggi il valore della compagnia. E' chiaro invece che Air France non sta comprando Alitalia, ma si sta liberando di Alitalia sullo scalo di Malpensa, di gran lunga più importante dello scalo di Fiumicino per i conti della società. La stessa Ryanair aveva offerto di rilevare Malpensa, evidentemente l'unica merce che abbia senso contendersi. Qui non si tratta di opinioni politiche, ma di sapere mettere due numeri su un pezzo di carta. Con questa decisione Alitalia rimarrà comunque controllata dal governo, che troverà la resistenza dei sindacati sui tagli al personale (che mancando lo scalo di Malpensa sarà ancora più in esubero di prima). Alla società mancherà la fonte di ricavi più significativa, Malpensa, e i conti non miglioreranno. Air France si sente di pagare questo prezzo pur di acquisire il controllo dell'areoporto milanese, ma i contribuenti continueranno a pagare il prezzo di queste decisioni economicamente insostenibili.

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