20-11-2007

Banche, la fiducia compromessa

In questi anni ruggenti del sistema finanziario ci eravamo abituati a sentire di ragazzi di 30 anni che ricevevano bonus di svariate decine di milioni di dollari all'anno. La cosa non scandalizzava quasi nessuno, perchè si diceva, anche i clienti guadagnavano parecchio denaro. Quest'anno, dove finalmente emergono vecchi problemi ( ci viene difficile pensare che le perdite contabilizzate in questo periodo non fossero prevedibili già da tempo, cosa che avrebbe dovuto indurre il sistema finanziario a svalutare i crediti dubbi in portafoglio), Godlman Sachs distribuisce alla prima linea bonus che equivalgono al prodotto nazionale lordo di un paio di paesi africani combinati. Nello stesso tempo il fondo hedge di punta dellla casa, Alpha fund, perde tra il 30 ed il 40% (stimato sulla base delle dichiarazioni della clientela, le performance di questi prodotti non sono pubbliche), del proprio valore in un anno.
Questi fenomeni, uniti al fatto che dal primo gennaio le banche americane dovranno portare a valore di mercato i propri crediti dubbi, spostando tutta una serie di poste da fuori a dentro il bilancio (l'effetto si sentirà anche sulle banche europee che dovranno parimenti valutare a mercato lo stesso credito vantato dalla banca d'oltre oceano), ci inducono a pensare che il Rischio di sfiducia nel sistema possa portare ad altri casi di corsa ai depositi come quello cui si è assistito in Northern Rock in Inghilterra.
Se le banche vogliono ricostruire un rapporto di fiducia con i risparmiatori, occorre che inizino a pensare a schemi di rimunerazione legati ai risultati per i clienti.


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