08-03-2012

BCE, Nessuno Spazio di Manovra

Mentre aumenta la probabilita' che lo scambio greco si perfezioni (lo scenario piu' realistico e' quello di una adesione tra il settantacinque ed il novanta per cento, che se ottenuto nell'ambito dei titoli di diritto greco non portera' all'esercizio dei contratti DCS), si riunisce oggi la BCE con produzione industriale tedesca a picco, dati di ieri, e Inflazione molto sopra il limite del due per cento previsto dal suo statuto come obiettivo primario da controllare.
Lo statuto della BCE, lo abbiamo detto spesso, non e' adatto ad affrontare questa situazione economica. L'Inflazione e' fuori controllo per poste su cui l'istituto centrale non puo' intervenire, in particolare il prezzo delle materie prime e del cibo. In Europa i prezzi si misurano su un paniere allargato a queste poste, mentre negli Stati Uniti si guarda all'Inflazione di base, quella su cui la Fed puo' intervenire con la quantita' di moneta in circolazione. Draghi ed i suoi hanno ribaltato sulle banche commerciali l'onere di far ripartire l'economia perche', questa e' la seconda differenza con la Fed, tra gli obiettivi della BCE non vi e' il sostegno allo sviluppo.
Ci aspetteremmo quindi che il governatore cerchi di incentivare le banche a prestare denaro, perche', dati diffusi in settimana, oltre ottocento miliardi del triliardo di  liquidita' dato agli istituti di credito, viene ridepositato presso la BCE oppure finisce a comprare titoli di stato. Noi non crediamo vi sia alcun meccanismo virtuoso che la BCE puo' attivare perche' questa liquidita' ora costituisce un triliardo di debiti emessi dalle banche senza collaterale, per cui la qualita' del loro bilancio e' decisamente peggiorata. Se lo scambio di debito greco verra' perfezionato, noi ci augureremmo tanto di no perche' con questa operazione si compra ancora tempo aggravando i problemi a termine - il debito greco non puo' scendere al centoventi per cento - le banche che hanno aderito solo nei giorni scorsi dovranno contabilizzare la perdita sullo scambio, con ulteriori effetti negativi sui loro coefficienti patrimoniali.

Sul dollaro, dopo il rimbalzo dell'euro di ieri torniamo compratori perche' di converso la Fed sembra ora orientata ad effettuare, al posto della terza operazione di Quantitative Easing su cui il mercato contava sino a poco tempo fa,  operazioni di sterilizzazione. Si tratta di acquisti diretti su titoli sulla parte lunga della curva, con l'obiettivo primario di tenere bassi i tassi sui mutui, sterilizzati appunto da denaro preso a prestito a breve, su base di continuo rinnovo, dagli istituti di credito. Lo scopo e' quello di tenere i tassi bassi sul lungo anche in presenza di un'Inflazione crescente, ma la quantita' di moneta rimane la stessa. Se c'e' una cosa su cui le divise si muovono, noi ripetiamo prendiamo sempre posizioni a tre mesi e' la quantita' do moneta in circolazione. In Europa sta aumentando piu' che negli Stati Uniti.

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