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14-03-2019

Boeing, Juventus, Brexit, Investitori Sempre Più Inconsapevoli

Boeing adesso vende a ventun volte gli utili e la decisione di mettere a terra il velivolo incriminiato è una di quelle prese per fare piacere all'opinione pubblica: con la crisi di Airbus molti altri posti per comprare gli aerei non ci sono e probabilmente il disastro aereo recente dipendeva dalla manutenzione, non dalla qualità del velivolo.

Inoltre quasi nessuno sa che Boeing fa il grosso del suo budget con la divisione difesa, non coi veicoli commerciali, dell'anno scorso la grossa fornitura all'Arabia Saudita seguente alla visita di Trump.
Il titolo ora è senz'altro interessante, non lo inseriamo nei nostri portafogli proprio perché non includiamo titoli della difesa o del tabacco nelle nostre selezioni.
Juventus è la misura della maturità del mercato italiano, che proprio per questo dovrebbe rappresentare una quota minima degli investimenti di un investitore razionale.
Il titolo prima perde il quindici poi riguadagna quasi il venti per la vittoria in Coppa: l'incremento nella Capitalizzazione di ieri eccede di molte volte la quota dei diritti che la Juventus guadagnerebbe ora per l'accesso al turno successivo. Se poi per caso Ronaldo, dopo il gesto inqualificabile a fine partita, in tutti gli altri sport prevederebbe una squalifica pesante ma qui probabilmente prevarranno gli interessi economici, fosse sospeso dal prossimo turno, il titolo crollerebbe di nuovo. Con il nostro portafoglio personale abbiamo una posizione scoperta importante sul titolo.

Su Brexit quello che davvero sembra nessuno voglia capire è che si tratta di un gigantesco teatro: nel mondo razionale prima di andare a discutere qualcosa a Bruxelles si farebbe una interrogazione parlamentare di modo che l'eventuale approvazione di Bruxelles vedesse poi la decisione già digerita dal Parlamento.
Vi è senz'altro una fronda di puri in Parlamento sia tra coloro che favoriscono l'uscita che tra coloro che vorrebbero la Gran Bretagna rimanesse nell'Unione ed è per appacificare loro oltre che per sfinire l'opinione pubblica che si mette in scena questo teatro.
Sarà chiesta una estensione dell'articolo 50, che prevede un prolungamento della permanenza della Gran Bretagna nella Ue. Bruxelles fingerà di fare la voce grossa poi con ogni probabilità la Gran Bretagna avanzerà l'ipotesi di un secondo referendum, che quasi certamente darà risultato opposto al primo. Ma se ne parlerà dopo le elezioni europee. 
In tutto questo teatrino la May è molto meno debole di quello che sembri; va bene sia a Bruxelles che a Londra che faccia da capro espiatorio, va bene a lei di sfruttare questo ruolo apparentemente umiliante per restare al potere.
Se ci si sforza di avere una visione che va oltre le ventiquattro ore, guardando con razionalità a questi eventi, sono solo gli esempi più ecclatanti, si può andare controcorrente,  prendendo pochi rischi e ottenendo risultati molto interessanti.
 

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