12-03-2019

Brexit, Altro Finto Accordo, Ma la Borsa ci Crederà

https://www.theguardian.com/politics/2019/mar/11/may-secures-legally-binding-changes-to-brexit-deal-government-claims in sostanza quello che cambia, in una discussione apparentemente durata undici ore, probabilmente per dieci hanno giocato a carte, è che la Gran Bretagna si può ritirare dall'accordo sui confini nordirlandesi, la cui gestione rimane nelle mani della Ue, se la UE non dovesse "agire in buona fede".

Corbyn , che però di errori ne ha fatti tanti, nota l'incosistenza del nuovo accordo: ora possono succedere due cose, o il Parlamento inglese approva il nuovo pasticcio, dunque a fine marzo si dvorebbe iniziare con le procedure di separazione ma pare altamente improbabile, o il governo britannico sancirà la non uscita dellla Gran Bretagna.

In ogni caso i tempi si allungano ulteriormente e non ci aspetteremmo alcuna evoluzione prima delle elezioni europee.

Domenica scorsa Powell ha rilasciato al format "60 minutes" questa intervista che vale davvero la pena di seguire https://www.marketwatch.com/story/powell-downplays-recession-fears-in-2019-03-10; il dibattito, anche l'intervistatore è persona profonda, trasmette una Fed occupata non solo ad analizzare fenomeni macroeconomici: i punti salienti sul piano economico, Powell non vede ragioni per cui il cilco economico non continui ad espandersi, sebbene a ritmii più lenti che nel 2018 e, a domanda diretta, non vede la possibilità che il suo mandato venga bruscamente interrotto da Trump.

Una banca centrale che ha tra i suoi obiettivi anche il sostegno all'economia si occupa però ugualmente di fenomeni non immediatamente connessi alle politiche monetarie: il più preoccupante secondo Powell, è la qualche decina di milioni di persone che non provano nenanche a trovare un lavoro. L'università è rimasta indietro anche negli Stati Uniti, sempre secondo il banchiere e l'uso crescente di opiacei nelle nuove generazioni viene definito da più parti in America una epidemia. E' probabilmente una esagerazione alla americana ma rimane il fatto che le nuove generazioni sono sempre più sconnesse dalla società e il web in questo senso potrebbe avere enormi responsabilità, come sostiene il suo inventore in ocassione del trentesimo anniversario dall'inizio di Internet https://www.cnbc.com/2019/03/11/tim-berners-lee-the-web-is-dysfunctional-with-perverse-incentives.html.

Il Rischio più grande sul piano della gestione dell'istituto che guida, Powel lo vede proprio  in possibili attacchi informatci: è uno scenario orwelliano ma non improbabile, certo che un attacco informatico alla più potente banca centrale del mondo equivarrebbe all'attacco alle Torri.
Da questa parte dell'Atlantico, i suoi colleghi europei stanno ancora giocando con le aspettative dell'uomo della strada.

Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Commenta (0 commenti)

Devi effettuare l'accesso per vedere i commenti