Meno cinque per cento la creazione di nuovo credito in Italia a settembre e addirittura -19% in Spagna (che invece oggi comunica dati di ripresa, non si sa bene come riconciiliare le due statistiche). La cosa più grave e che nonostante M1, la moneta "stampata" dalla BCE sia vicina ai massimi storici per le operazioni LTRO, M3 che include i depositi crolla verticalmente, segno appunto che stampare moneta non serve a farla arrivare al sistema produttivo. In più il tasso di cambio sale nonostante come dal grafico qui sopra riportato (fonte Alphaville) emerga che la detenzione di attività non in euro delle banche dell'area stia crescendo vertiginosamente (il che vuol dire che le banche europee hanno preferito impiegare liquidità altrove, sui mercati finanziari): questo dato è preoccupante perchè in teoria se le banche iniziano a rimpatriare liquidità per abbassare i rischi, l'euro potrebbe ancora salire (600 miliardi di equivalente euro non sono poca cosa). Nessuno in Europa si lamenta del cambio (rara eccezione stamane il ministro dell'industria francese) perchè sarebbe come ammettere che la spinta sui prezzi dei corsi cui si è assistito nei due mesi scorsi è ingiustificata (e in effetti lo è). Curioso che mentre i flussi rivenienti da Stati Uniti e Giappone si sono riversati in parte in Europa, gli Europei portino sempre più soldi fuori. Almeno le altre banche centrali riescono nel risultato di indebolire il cambio. Qui non si fa credito e l'euro è ai massimi da molti anni. |