31-08-2010

Decennali europei, differenziali ai livelli di maggio

Qualche giorno fa in un editoriale del Sole 24 Ore si parlava "di lezioni di greco". Con sicurezza si criticavano le previsioni di diversi economisti, prima dell'estate, per un euro a due velocita' o il possibile stato di insolvenza della Grecia.
Puo' darsi che il mercato ne sappia meno di quel giornalista (il mercato obbligazionario e' molto piu' efficiente di quello azionario perche' riflette da vicino le azioni dei governi e delle banche centrali, in grado almeno in parte di influenzare la curva dei tassi), ma sta di fatto che il differenziale di rendimento tra decennale tedesco (al 2,56% di rendimento) e quello greco al 10,2% si e' riportato ai livelli di maggio, quando si e' iniziato a parlare di crisi delle banche europee e di dubbi sulla tenuta dell'euro.
Ancora piu' preoccupante e' che i differenziali sono di nuovo ai massimi storici anche con Spagna (4,11%) e Portogallo (5,07%).
L'Italia non e' immune dalla percezione di aumento del Rischio, con il decennale vicino al 4%.
Come d'altra parte succede anche negli Stati Uniti, da un po' di tempo si assiste ad un giornalismo di propaganda (" le banche italiane stanno meglio delle altre") che mostra le cose migliori di quello che sono.
Ma ritardare la presa di coscienza dei problemi non ha mai aiutato nessuno a risolverli.

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