Sui primi venti miliardi lo stato negozierebbe con Bruxelles (impossibile con il nostro livello di stock di debito su Pil) tra l'altro sulla base di un rapporto calcolato su un Pil tendenziale, appena rialzato nelle previsioni da Istat, sempre meno al servizio dei numeri e sempre più della politica (solo due giorni dopo le stime al rialzo di Istat al 1,6% sono arrivate le stime al ribasso di Confcommercio al 1,1%, almeno uno dei due non sa fare dunque i calcoli oppure li trucca). Sugli altri venti miliardi, caccia all'untore, generalmente le Partite Iva che sicuramente riceveranno montagne di cartelle sulla base degl spesometri, procedue demenziali impossibili da compilare costruite alternativamente o da incompetenti o per indurre volutamente in errore. La cosa più tragica è che però questo atteggiamento irresponsabile cui ha provato a opporsi Tria, che francamente non capiamo perché rimanga al suo posto, speriamo per non trasmettere all'esterno il senso di totale sfascio, scatena il plauso degli elettori perché evoca un orgoglio nazionale malrisposto, cui la politica fece già ricorso nel Ventennio invocando una impossibile autarchia. |