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07-03-2019

Deficit Americano, Unica Cura l'indebolimento del Dollaro (Contro Euro)

Conferma evidente che gli equilibri commerciali dipendono da fenomeni strutturali, l'industria pesante non può ragionevolmente essere riportata negli Stati Uniti nelle dimensioni sperate dall'amministrazione americana, ieri il deficit americano per dicembre 2018 viene fissato a circa sessanta miliardi, di cui trentasei con la Cina.

A differenza di quanto si sosteneva in passato, non vi è stata neanche svalutazione competitiva delo yuan, come si vede dal grafico https://www.macrotrends.net/2575/us-dollar-yuan-exchange-rate-historical-chart il cambio tra dollaro e yuan è esattamente dove era nel 2008.

E le esportazioni americane, dalla grande recessione, sono aumentate più delle importazioni https://www.calculatedriskblog.com/2019/03/trade-deficit-increased-to-598-billion.html più ventiquattro per cento contro più quattordici:  ma gli Stati Uniti sono esportatori netti di dimensione, dato diffficile da immaginare, minore dell'Unione Europea /www.thebalance.com/u-s-imports-and-exports-components-and-statistics-3306270

Dunque se le esportazioni, pur partendo da un livello più basso delle importazioni, sono cresciute di più e il cambio con la divisa cinese è sostanzialmente invariato, il peggioramento strutturale negli ultimi dieci anni deve dipendere largamente dalla forza del dollaro nei confronti dell'euro, nonostante il rallentamento dell'economia europea, che nel 2018 ha addirittura registrato un deficit commerciale https://tradingeconomics.com/euro-area/balance-of-trade.

Il dollaro è pesantemente sopravvalutato contro euro ed è l'unica Leva possibile di riaggiustamento degli squilibri americani. Sul piano dei rapporti con la Cina, il predominio asiatico nelle nuove tecnologie, in particolare quella delle frequenze (5G) non può che peggiorare gli squilibri commerciali.

In questi ultimi mesi non si può aprire un sito o un giornale senza sentire parlare, di solito a vanvera, di intelligenza artificiale: l'altro giorno è statao pubblicato uno studio secondo cui il quaranta per cento delle nuove iniziative nel campo in Europa sono bufale https://www.theverge.com/2019/3/5/18251326/ai-startups-europe-fake-40-percent-mmc-report.

 Con tutta questa capacità di calcolo si sta però perdendo quella di analisi: qui i dati sono decisamente alla portata di una qualsiasi mente con un pò di preparazione economica, anche senza disporre di supercomputer eppure nessuno ne parla; ed è probabile che Draghi oggi ne debba tenere conto, evitando di mandare messaggi di apertura su nuove politiche espansive di politica monetaria.

Ci pensano già gli Italiani a fare arrabbiare gli Americani con inizative poco ragionate https://www.cnbc.com/2019/03/06/italy-set-to-support-chinas-belt-and-road-program-ft-report-says.html.  Parto di un sottosegretario all'Economia che sino a qualche tempo fa era ospite fisso dei vari dibattiti televisivi di bassa cucina.
L'apertura alla Cina è certamente necessaria ma se non si vuole che gli Americani spostino l'attenzione dalla Cina all'Europa, già in campo automobilistico vi sono segni, bisogna attaccare la spina al cervello prima di prendere iniziative autonome.

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