07-02-2019

Gesav, Ora Più Rischiose dell'Azionario

Il Tesoro ha bisogno di piazzare debito, i conti dello stato sono in una situazione orribile e le previisioni di crescita del Pl dello 0,4% diffuse ieri Pil-italiano-02percento-2019-131134.shtml?uuid=AFUJg6I"> https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2019-02-06/-ue-il-taglio-stime-Pil-italiano-02percento-2019-131134.shtml?uuid=AFUJg6I sono probablmente realistiche.

Il trentennale piazzato ieri per otto miliardi con un tasso del 3,91% avrebbe trovato domanda per quaranta miliardi  https://www.milanofinanza.it/news/btp-domanda-boom-per-il-nuovo-titolo-a-30-anni-201902061311023922 ma è chiaro che lo stato non può allungare le scadenze o l costo del debito va fuori controllo.

Le sottoscrizioni sono state guidate da un consorzio bancario che certo i BTP non li compra per se, duante tutto l'ultimo anno e mezzo la detenzione di titoli di stato da parte delle banche italiane è scesa drammaticamente, ma per infilarli nelle gestioni separate.

Come tante volte illustrato, ma nessuno che abbia sottoscritto una Gesav ci crede, i titoli che le compongono sono necessariamente titoli di stato in prevalenza (altrimenti assorbirebbero capitale della compagnia e di questi tempi nessuno può permetterselo), ma il valore a cui rimangono valorizzati nella polizza è quello di acquisto.

Dunque la gestione separata in capo alla compagnia di assicurazione con cui la banca ha un legame, azionario o commerciale, supponiamo sia fatta tutta di BTP trentennali: alla fine dell'anno dichiara un rendimento del 3,91% meno il suo caricamento, con questi tassi verosimilmente introno all'1,4%. Al cliente viene dunque detto che ha avuto un rendimento del 2,5%. Se per caso i tassi salgono solo a dove erano un mese fa però il prezzo vero del BTP da quello di emissione scende intorno asettanta (la "Duration" di un titolo trenttennale ovvero la variazione di prezzo al variare dei tassi è intorno a 30). Il cliente continua a vedere il 2,5% di rendimento ma in relatà ha perso quasi il trenta per cento.

La normativa sulle polizze consente qusto trucco perché lo stato ha bisogno di piazzare debito e perché il cliente una volta infilato n queste cose non può più uscire.   Le gesav oggi sono più rischiose di un portafoglio azionario diversificato su più borse.
Questa nformazione spazzatura a cui ci siamo assuefatti oramai consente a politca e sistema finanziario di raccontarci quello che credono.
E se Mattarella, che ne lascia passare molte, confermerà Savona alla Consob, l'istituto di vigilanza (che comunque non vigila sulle Gesav) chiuderà forse più di un occhio: al di là delle norme sulla incompatibilità, ma quelle si trovrà un modo per aggirarle, un istituo di controllo che dovrebbe essere indipendente non può essere guidato da un ex ministro del governo in carica.

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