14-10-2005

Gli ultimi sviluppi della telefonia: il caso USA

Il mondo delle telecomunicazioni è attualmente in fermento. A dieci anni dalle prime sperimentazioni, la tecnologia per le chiamate via Internet (VoIP) ha raggiunto uno stadio di maturità ed è pronta a compiere il grande salto, nella veste di nuova frontiera del più ampio settore.

Negli Stati Uniti, la telefonia su Internet si sta affermando a tappe forzate, creando soverchie inquietudini fra i colossi tradizionali del ramo. La forte espansione di una
giovane società americana, la Vonage, che ha da poco superato la quota di un milione di abbonamenti, appare un esempio perfettamente in linea con il fenomeno in atto a livello di attività telefonica via Web, sulla quale si stanno ormai dirigendo anche colossi come Google, Microsoft, America Online (Aol) ed eBay.
Strettamente connesso con questa nuova tecnologia è il risparmio che il suo utilizzo consente, pari in media a circa l’80% sul costo delle chiamate.
Secondo la società di ricerche Frost & Sullivan, il numero degli americani che effettuano telefonate tramite protocollo IP saliranno dagli attuali 1.4 milioni a 16 milioni entro il 2008, grazie alla diffusione crescente della banda larga.
Gli sviluppi citati, potenzialmente minacciosi per il business degli operatori tradizionali, come AT&T e Verizon, hanno convinto questi ultimi a buttarsi nella mischia, iniziando a loro volta ad offrire servizi di telefonia sul Web. Elenco al quale si sono aggiunti anche colossi del cavo come Time Warner e Comcast, ntenzionati a sfruttare il proprio primato come fornitori di accesso alla Rete in banda larga. La loro formula è quella di offrire pacchetti di servizi (telefono-Internet-tv via cavo) a prezzi scontati.

La situazione dei “big” telefonici tradizionali rischia un concreto peggioramento nel corso dei prossimi mesi, con l’ingresso dei giganti della Rete. Google ha da poco annunciato l’introduzione di un servizio di “instant messaging”, “Google Talk”, che permette agli utenti di chiamarsi da computer a computer utilizzando microfoni e cuffie. Microsoft ha comprato Teleo, società che produce una tecnologia che
permetterà a tutti gli abbonati Msn di effettuare telefonate sul Web e nella stessa direzione si è mossa Yahoo!, con l’acquisto a giugno di Dialpad Communications. La stessa Aol, che conta 41.6 milioni di abbonati contro i 19.1 di Yahoo! e i 14.1 di Microsoft, si prepara a introdurre una versione del suo servizio che renderà possibile chiamare anche telefoni e non più solo altri computer. Sulla telefonia online si è gettato anche il gruppo delle case d’asta su Internet eBay, tramite l’acquisizione, per 2.6 miliardi di dollari, di un leader di settore come Skype, che agevola l’effettuazione di telefonate gratuite verso altri computer e a prezzi
ridottissimi verso utenti di telefonia fissa e mobile.
Sebbene restii finora a puntare con decisione sulla telefonia VoIP, anche perché oberati da pesanti investimenti per mantenere le reti tradizionali, anche i grandi operatori si stanno sempre più convincendo che il cambiamento in atto è inarrestabile. Secondo una recente ricerca, numerose multinazionali già ora sono passate ai servizi VoIP e il 43% delle altre sta pensando di farlo nel corso dei prossimi due anni. La situazione per gli operatori di linee fisse è aggravata anche dalla concorrenza dei cellulari.

Fra economisti è in corso un ampio dibattito sulle possibili conseguenze delle trasformazioni citate a livello di sopravvivenza dei gestori tradizionali. Se ne deduce in breve, come linea prevalente, che coloro che si affrettano a prevedere la fine delle compagnie di telecomunicazioni non terrebbero conto della complessità del mercato e della possibile capacità di adattamento delle stesse. Sarebbe comunque un errore sottovalutare la portata della “rivoluzione” VoIP.
a cura di Cornèr Banca SA


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