03-05-2010

Grecia, la decisione sbagliata

Il prestito ponte che i tedeschi hanno finalmente approvato sara' concesso alla Grecia in cambio di un piano di austerita' che promette lacrime e sangue per la popolazione civile: larga parte dei lavoratori pubblici perdera' la tredicesima, spingendo la Grecia in una depressione ancora piu' profonda e complicando quindi gli sforzi di risanamento.
Da qui a settembre l'Italia dovra' ripagare un debito equivalente a circa il 9% del prodotto nazionale lordo. Niente di piu' facile che i mercati, visto che tanto alla fine qualcuno ci mette l'ennesima pezza, partano all'attacco del nostro debito oppure di quello di Spagna, Irlanda, Portogallo, Belgio, il cui governo si e' appena dimesso. Dopo una reazione iniziale positiva l'euro e' di nuovo sotto pressione.
Il problema e' sempre lo stesso: i politici evitano di raccontare le cose come stanno (forse qualcuno si ricorda i titoli dei giornali sul"miracolo greco" quando il paese organizzava le Olimpiadi costruendo cattedrali nel deserto e la retorica ne magnificava il lavoro di squadra quando vinceva gli europei di pallone), sperando che qualcosa poi succeda.
La quota di debito in scadenza, simile a quella dell'Italia, non mette certo la Spagna in condizione di varare programmi di ulteriore austerita' in un momento in cui, sono i dati di venerdi' scorso, il paese ha una disoccupazione del 20%.
Che l'Italia - dati ufficiali - abbia un tasso di disoccupazione in risalita ma inferiore all'otto per cento contrasta poi con il contatto quotidiano con un esercito di giovani senza lavoro e di cinquantenni lasciati a casa dalla aziende.
L'unica soluzione possibile, a termine, sara' quella di consolidare una parte del debito pubblico di vari stati membri, come fece l'Argentina qualche anno fa.
La durezza delle misure imposte in Grecia (non sarebbero molto diverse in Italia se le cose fossero presentate per quello che sono, forse non tutti sanno che la quantita' di debito pubblico accumulato nel nostro paese come percentuale del prodotto interno lordo e' sensibilmente superiore al dato greco) apre il fianco a possibili disordini civili e a nuove ondate di razzismo (piu' di meta' dei tedeschi si oppongono a misure di sostegno alla Grecia).
La perdita di una parte dei propri risparmi, per quanto dolorosa, non lede la dignita' personale, la mancanza di lavoro si.




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