I collaboratori di Trump si dicono scettici alla vigilia dell'incontro domani tra i due capi politici, Trump ha minacciato ancora l'introduzione delle tariffe a partire da gennaio; dazi e politica antimmigrazione non hanno autato la industria automobilistca americana, dell'altro giorno la decisione di General Motors di chiudere stabilmenti https://www.washingtonpost.com/gdpr-consent/?destination=%2fbusiness%2feconomy%2fgm-layoffs-and-plant-shutdowns-suggest-us-economy-may-be-starting-to-slow--and-dent-trumps-claim-of-an-industrial-renaissance%2f2018%2f11%2f26%2f39533566-f1ba-11e8-80d0-f7e1948d55f4_story.html%3f&utm_term=.4ce12a6d9d47. Trump giocherà probablmente la parte del duro negoziatore, ma le armi sono spuntate e il caso Dolce e Gabbana indica come i Cinesi, come mercato di sbocco per merci straniere, non sono troppo teneri. Scommettere su questi scenari è impossibile, ma è certo che è interesse delle parti, ma soprattutto degli Stati Uniti, di trovare un accordo vendibile a elettori e eletti. Riteniamo molto probabile dunque che a partire da domani assisteremo a un rimbalzo generalizzato delle borse. |