24-01-2017

Intesa-Generali, Solo una Lotta per il Risparmio Gestito

Che una azienda in crisi come Generali spenda soldi per comprarsi il tre per cento di Intesa è sul piano industriale una vera idiozia.
La contromossa, per evitare che Intesa tenti la scalata, è probabilmente voluta da Mediobanca che è scesa in Generali ma non ha intenzione di farsi sfuggire i soldi dei clienti.
Con l'avvento dei piani individuali di risparmio e i benefici fiscali che la Legge di Stabilità ha aperto perchè il risparmio previdenziale venga investito in strumenti che non si comprerebbe un Hedge fund, l'industria della gestione ha i maggiori spazi di crescita nei prodotti assicurativi a carattere finanziario. Sia ad Axa che a Intesa sono tutti concentrati a non fare assicurazione nei settori industriali o credito ma ad estrarre ancora più commissioni dal risparmio della clientela. Banca e assicurazione sono oramai quasi la stessa cosa.
La gestione patrimoniale ha il vantaggio di non avere costi marginali: gestire cento milioni o cento miliardi costa uguale, quindi più uffici studi, sistemi informativi, sportelli si eliminano più si guadagna: il risultato è una completa standardizzazione dell'industria con prodotti che fanno tutti come un ETF passivo ma con commissioni più alte; ma di questo si spera i clienti non si accorgano ancora per qualche anno. I costi dei prodotti assicurativi a carattere finanziario sono ancora meno facili da capire, soprattutto in previsione di Mifid 2 che almeno in teoria dovrebbe imporre, entro quest'anno, ai gestori di fondi di dichiarare esplcitamente quanto spende il cliente.
Oggi probabilmente scenderà il titolo di Generali e salirà quello di Intesa. Almeno ai tempi di Cuccia questa lotta si svolgeva per indirizzare il credito, in modi più o meno puliti, verso lo sviluppo di aziende italiane. Qui tutti ad azzuffarsi per i soldi che sono rimasti, non per provare a creare nuova ricchezza.

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