07-01-2009

Italia, basta partire dal poco

Ieri pomeriggio tornando a Milano dalle vacanze in montagna, un privilegio che forse non meritiamo, ci siamo imbattuti in una situazione da terzo mondo. A trenta chilometri dalla città l'autostrada Torino Milano sembrava anch'essa un sentiero di montagna. Corso Sempione, una delle principali direttrici verso il centro, era ripulita da manovali muniti di pala; nessuna traccia di sale o di spazzaneve. Stamane i mezzi di superficie non montavano le catene; nostra figlia, che frequenta una scuola privata del centro, dove le famiglie non hanno in media problemi economici e vivono nel raggio di pochi chilometri dall'istituto, faceva lezione con sei (i due non italiani, di nazionalità cingalese e tedesca c'erano ) dei sedici compagni. Le maestre non erano all'apertura della giornata scolastica.
L'editore italiano del libro cui si ispira questo sito ci ha raccontato di un suo conoscente, funzionario del comune di Milano quaranta anni fa, che organizzava servizi di brande e ristoro per i dipendenti che decidessero di rimanere sul posto per sbrigare questioni di emergenza come quella attuale. Stamattina l'assenteismo regnava sovrano in scuole ed uffici, anche in aree di facile raccordo con la metropolitana.
Non serve esser esterofili per pensare che in India stamane sarebbero stati tutti al lavoro o a scuola. Se questo paese non parte da piccoli gesti di responsabilità non ha futuro.


Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *