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11-06-2018

Italia, Marcia Indietro Sulle Misure Economiche

Conferma Di Maio che prima verranno le misure, a questo punto rimane ben poco, a costo zero. Tria ribadisce che il debito deve scendere, mentre si punta a chiedere alla UE un sforamento del deficit di mezzo punto perchè non si inneschi l'aumento dell'Iva http://www.lastampa.it/2018/06/10/economia/lega-pronta-a-sforare-ms-frena-tria-avverte-il-debito-deve-scendere-XHAsF183bOMaIquBlRyGtM/pagina.html.
Il quadro è molto meno rivoluzionario di quanto sia temuto all'estero, anche però purtroppo  sul piano della spesa pubblica.
Il governo italiano sarà sempre più prudente nelle dichiarazioni, sprattutto in questi giorni che precedono la riunione della BCE.
L'arma per tenere a bada l'esecutivo italiano è una chiusura già a settembre del programma di acquisto titoli di stato. E' solo rinnegando tutte, ma proprio tutte le promesse elettorali che otterrà l'assenso della Unione su uno sforamento del deficit più alto del previsto (del vincolo di pareggio previsto in Costituzione non si interessa nessuno) e un possibile allungamento del programma di acquisto sui titoli di stato.
Sino a fine anno non ci aspettiamo dunque ulteriori pesanti cadute sul mercato italiano: ma in questi mesi, se non si vuole che a fine anno i rendimenti sui titoli di stato balzino al cinque per cento, bisognerà che il programma di governo sia ribaltato a trecentosessanta gradi:prima tagli consistenti alla spesa, poi eventualmente misure sulle pensioni e sul reddito di cittadinanza.
Se si vuole rimanere nell'euro, della flat tax non rimarrà nenanche l'ombra. Il piano di armonizzazone fiscale, nei limiti dei rispettivi vincoli di bilancio, tra paesi dell'area euro non consente che l'Italia applichi un regime fiscale che nessun altro aderente applica.

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