08-11-2011

Italia, Tassi Verso la Zona di Allarme

Forse si da troppo peso a quello che fanno i mercati perche' nel voto di fiducia di oggi (sembra che il governo sara' sfiduciato per la defezione di Gabriella Carlucci, che non deve la sua notorieta' alle qualita' di statista), l'allontonamento del presidente del consiglio viene dato come passo fondamentale perche' gli Spread sul debito pubblico tornino a livelli gestibili. E' del tutto inutile speculare sull'esito del voto ma e' invece opportuno notare che, come ricordava ieri Letta, il rientro a livelli di tassi sopportabili dipende dal rispetto degli impegni presi nei confronti di BCE (che continua ad aumentare l'acquisto di titoli sul mercato aperto, senza effetti positivi) e Unione Europea.
Visto che appare oramai evidente che il Fondo Salvastati non puo' essere portato a Leva a tassi da tripla AAA (le emissioni di ieri del fondo sono a Spread superiori di quelli che la Francia paga sulla Germania), bisognera' prima o poi mettere mano allo statuto della Banca Centrale per consentire acquisti illimitati di titoli ed aggiungere ad i suoi obiettivi, oltre a quello del contenimento dell'Inflazione, il sostegno alla crescita.
Nel frattempo noi abbiamo la sensazione che il mercato azionario domestico sia sostenuto artificialmente, perche' in una giornata come ieri, con lo Spread che aumenta di circa l'otto per cento, non ha molto senso che la borsa chiuda in territorio positivo.
Puo' darsi che se si forma il governo in Grecia e in Italia il governo attuale viene sfiduciato, i mercati abbiano una reazione positiva. Ma questi rimbalzi, che abbiamo visto anche un paio di settimane fa, non sono sostenibili se  basati solo su speranze e non su fatti concreti, come appunto sarebbe l'acquisto di quantita' illimitate di titoli di stato sul mercato da parte della Banca Centrale.
Rimaniamo investiti esclusivamente in obbligazionario, prevalentemente su divise del blocco anglosassone, ovvero sul canadese, lo statunitense, la sterlina.
 
 

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