04-11-2005

La Cina e i brevetti

Ieri l'Istituto di Studi per le Politiche Internazionali ha tenuto ha Milano presso Palazzo Clerici un interessante dibattito dal titolo "ma la Cina rispetta le regole?". Gran parte della discussione era incentrata sull'effettiva capacità dei nostri imprenditori di ottenere tutela sul piano della difesa della proprietà intellettuale. La norma in materia di tutela dei brevetti, è stato spiegato,è evoluta fortemente in Cina, ma i tribunali non hanno ancora un'autonomia sufficiente dal potere politico per applicare la legge in modo rigoroso (soprattutto nel caso di aziende legate a membri del partito). Un aspetto inquietante del problema è che la falsificazione si estende oramai anche ad aree delicate come la farmaceutica, tanto che stime ufficiali parlano di un 10% del consumo di farmaci in Europa in prodotti contraffatti (con evidenti rischi per la salute). E' peraltro vero che le stesse aziende cinesi operanti in settori a tecnologia avanzata hanno oramai un interesse specifico alla difesa delle idee sviluppate nei propri laboratori. A questo si aggiunge un atteggiamento dell''establishment, che, come si è visto nel recente meeting dei G20 a Pechino, sta diventando estremamente collaborativo.

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