27-07-2016

Mediaset e Vivendi, i Veri Motivi della Rottura

All' inizio sembrava una spartizione del mercato dei media e contenuti tra Mdiaset Vivendi e il gruppo Espresso per la carta stampata, con l'eccezione del Corriere che sarebbe rimasto in mani amiche. Poi Cairo ha conquistato Rcs, ridicoli gli esposti alla procura del salotto buono, Enel è entrata nella banda larga e Telecom si è trovata spiazzata, al punto che per tempo l'ipotesi più accreditata era che tornasse sotto l'area pubblica. Nei quesiti referendari, scritti apposta per non essere capiti e lunghissimi si nasconde il totale spossessamento dei poteri delle Regioni e la riattrazione in ambito di "interesse nazionale" di alcuni settori.
Le telecomunicazioni non sono direttamente tra questi ma è evidente che dato che tutte le compagnie si stanno spostando sui contenuti il controllo sulla banda larga, che a questo punto potrebbe diventare un quasi monopolio di Enel, è essenziale. Di questo si deve essere accorto il management di Vivendi, probabilmente convinto da Berlusconi chissà se in buona o cattiva fede, che l'acquisto in Premium,  grande buco nero voluto dal figlio Piersilvio, fosse un veicolo per giocare la partita.
Ora Vivendi cerca di rilanciare smarcandosi completamente e trovando un accordo per Telecom con Fastweb nella banda larga. Potrebbe essere una mossa vincente, sulla capacità del governo di svilupapre un vero polo di interesse nazionale nutriamo enormi dubbi. Ora con gli stress test alle porte, su cui tutti dicono la loro, non è certo il caso di effettuare acquisti ma se gli accordi industriali con Fastweb vengono confermati e qui è interessante che Parisi ex Fastweb sia stato scelto da berlusconi per rilanciare il partito (forse alla fine Vivendi e Mediaset non stanno davvero litigando) Telecom potrebbe diventare interessante.

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