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05-05-2010

Mercati azionari, cosa fare

L'indice che da qualche mese utilizziamo per tentare di prevedere il futuro andamento del mercato con un anticipo di alcuni mesi ci portava all'inizio dell'anno a pensare che la correzione sarebbe iniziata tra marzo ed aprile. Con il ritardo di un paio di settimane, l'indicazione appare corretta. Le letture dell'indice nel corso delle ultime settimane ci fanno inoltre ipotizzare che entreremo con ogni probabilità in una fase laterale seguita da un modesto rimbalzo e che poi, verso l'inizio dell'estate assisteremo ad un ulteriore appesantimento.
Lo scenario sembra abbastanza logico: a partire dalla seconda metà dell'anno scadono larga parte degli incentivi posti in essere dall'amministrazione americana: con le preoccupazioni sulla sostenibilità di enormi masse di debito da parte degli stati che la situazione greca sta alimentando, riteniamo improbabile un loro rinnovo, quantomeno in grande scala.
Sulle fantasie di casa nostra , il Corriere della Sera- Azione di dubbio gusto per un quotidiano di quell'importanza - sosteneva nell'ultimo inserto economia che Fiat vale 13 euro, si è visto ieri cosa succede quando gli incentivi all'automobilistico scadono.
C'e' poi la situazione Goldman: prima o poi il problema va affrontato perché il Rischio di contagio al debito pubblico di altri paesi europei dipende in larga parte dalla larga Leva Finanziaria che questi operatori possono mettere in campo per seppellirne o innalzarne le quotazioni. Il legame pericoloso tra finanza e politica deve sciogliersi se si vogliono affrontare costruttivamente i problemi di risanamento del debito pubblico. E' vero che questi operatori hanno grande capacità di piazzamento ma è anche vero che si sente sempre più spesso gente non del mestiere che si domanda se i propri bot e cct sono al sicuro. L'Italia deve rifinanziare nei prossimi cinque mesi qualcosa come il 9% del suo intero debito ed è meglio che i risparmiatori si sentano al sicuro comprandolo.
Il crollo di due anni fa è servito a capire una cosa di fondo: quando la gente deve fare liquidità scende tutto, forse ancora di più le cose di qualità.
Uno allora si domanda dove mettere i soldi. L'esperienza post crisi ha anche insegnato che comprando aziende di buona qualità, con basso o nullo indebitamento, portafogli ordini diversificati a livello internazionale ed in settori strategici, il rimbalzo è quasi inevitabilmente superiore alla correzione.
Magari ci vuole pazienza, ma comprare oggi Finmeccanica a poco più di 9 euro, Gamesa a 8,4 euro, Bristol Myers a 25, Nokia a 9 è probabilmente non più rischioso che comprarsi un BTP e scommetteremmo che a due anni saranno scelte con ritorni molto migliori.
Del valore di copertura dell'oro siamo molto dubbiosi perché l'unica ipotesi di potenziale iperinflazione deriverebbe dalla monetizzazione del debito, non da un eccesso di domanda.
Altrimenti rimangono gli immobili, ma chi compra oggi lo fa sapendo che probabilmente rimarranno sfitti per diverso tempo. I muri certo non crollano, ma non pagano dividendi.


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