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19-03-2017

Nomine partecipate, Non si Può Più Investire in Italia

Dai voti di scambio in senato su pregiudicati a nomine che neanche lontanamente hanno a che fare con la competenza. Rimangono forse quindici società private sul listino di Milano su cui investire e non sono a buon mercato.

Profumo lasciò il MPS dicendo che avrebbe voluto fare l'imprenditore: prima a Equita Sim, da cu passano scambi significativi sul listino italiano  e che felicemente esprimeva a dicembre giudizi sull'aumento di capitale di MPS ora a Leonardo, dove di competenze di settore non ne può vantare alcuna. Che vi fosse il solito giro delle poltrone era chiarissimo da quando si erano iniziate a chiedere le dimissioni di De Scalzi all'Eni per le tangenti in Nigeria (mentre nessuno aveva avanzato dubbi sulla opportunità che Moretti, condannato in primo grado per omicidio colposo, potesse rimanere ancorato alla poltrona). 

La cosiddetta democrazia rappresentativa non rappresenta più nessuno, se il senato si può permettere di calpestare il diritto e votare contro la decadenza di Minzolini, già condannato in primo grado. Poste e Finmeccanica sono evidentemente intoccabili perchè dalla prima passa il controllo del risparmio italiano che non entra in banca (forse Caio aveva qualche scrupolo in più) e dalla seconda il budget della "difesa". In Sardegna si fanno le bombe che l'azienda tedesca che le produce non fa in Germania e con cui si bombarda lo Yemen, oggi considerata dall'Onu la più grande emergenza umanitaria dal 1945. Da Eni e Enel passano i rapporti con molti stati a regimi non democratici, dove solo suggerire che cambiare un manager cancelli il sistema delle tangenti è un insulto all'intelligenza dei cittadini. Tutti i manager pubblici rimossi in Italia per tangenti, sono stati sostituiti quando non appartenevano più alla corrrente politica al potere.

Confindustria ha sdegnosamente rifiutato l'offerta di Vivendi per il Sole 24 Ore. La famiglia di Bollorè i soldi li ha fatti in Africa dove controlla porti e piantagioni  e certo non sarebbe stata garanzia di libera informazione: ma tanto peggio di così non può andare, tutta la stampa, comprese le testate più recenti sono in campagna elettorale. 
 
Rimangono in Italia una manciata di società a gestione familiare su cui investire rimanendo fuori da queste porcherie e non saranno mai pesantemente rappresentate in un fondo di investimento di dimensioni significative.

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