17-05-2016

RCS, Operazione Strumentale

i giornali come il Corriere in Italia sono centri di potere o almeno lo sono stati sino a quando i principali azionisti , gli Agnelli, Tronchetti, Della Valle li hanno potuti usare come cassa di risonanza per le proprie operazioni. Ora gli Agnelli non hanno più interesse a controllare l'informazione, di industriaa loro in Italia non è rimasto quasi nulla. Lo stesso vale per il gruppo Pirelli.
Cairo, che è un getore accorto delle proprie risorse non usare i suoi cento e passa miliardi di cassa per rilanciare sull'offerta di Bonomi. L'offerta in azioni Cairo era di fatto irricevibile per gli stessi motivi per cui il salotto buono oggi vende RCS:riuscirà così a liquidare in contanti il suo cinque per cento detenuto a titolo persobale, senza perdere troppo.
Bonomi è un investitore accorto e sicuramente non butterebbe denaro in una azienda così mal gestita come RCS, dove un cambiamento manageriale sarebbe molto faticoso, se non con uno scopo secondario.
E' probabile che abbia ancora in mente di influenzare gli azionisti della Milano perchè votino contro la fusione con Popolare,niente di meglio che controllare lil quotidiano milanese.
Ier il piano industriale, se così si può chiamare per la proposta fusione ha evidenziato che tre quarti delle possibili "sinergie" vengono da licenziamenti, sono poco più di cento milioni gli impatti potenziali sui ricavi, contro oltre trecento derivanti dai licenziamenti. Allora è possibile che i dipendneti votino  contro la fusione ma sicuramente ci sarà bisogno di spiegare loro i motivi per cui farlo.
 
 

Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Commenta (0 commenti)

Devi effettuare l'accesso per vedere i commenti