Evidentemente spaventati dalle reazioni di piazza ieri i funzionari Ue escono con un comunicato in base al quale la Spagna, uno solo di tanti fronti aperti, potrebbe rinunciare ad ulteriori misure di austerità a patto che i programmi che emergono dalla Finanziaria siano rispettati. Si tratta di una dichiarazione per raffreddare le tensioni, perchè la Finanziaria spagnola è come l' italiana, la greca, la portoghese, irrealistica (si vedano a proposito i nostri articoli alla presentazione della Finanziaria da parte del governo spagnolo). Correttissimo smettere con queste misure di austerità che colpiscono i cittadini e molto meno la macchina pubblica ma siccome non vi è crescita, qualcuno deve finanziare gli ammanchi che man mano si rendereanno evidenti nel corso dei prossimi mesi: sulla base delle garanzie attuali la Germania non è in grado di farlo, per limiti che le ha imposto l'alta corte tedesca; non lo è certamente neanche la Ue soprattutto dopo questi tagli al bilancio, imposti dai paesi extra euro (i tagli si spalmano tra il 2014 eil 2020, per circa 15 miliardi all'anno). Nelle parole di Rehn forse anche implicito il suggerimento al governo spagnolo di ricorrere agli aiuti, rassicurandolo sul fatto che questo non implichi altri tagli. Ma lo stesso governo spagnolo è al corrente del fatto che la Finanziaria 2013 non sia realizzabile: non crediamo quindi che questa mossa sia sufficiente a convincere gli Spagnoli a ricorrere al meccanismo di Stabilità: che non va dimenticato ad oggi non ha ricevuto ancora un euro. Stamattina alle 11:00 i dati di Pil per l'area euro a settembre, che ricordiamo risentivano positivamente delle dichiarazioni di Draghi: la Germania esce con un dato a +0,2%, leggermente migliore delle attese, ma il crollo della produzione di ieri (si veda l'articolo in home page) farebbe pensare che l'intera Europa mostri dati aggregati molto vicini alla recessione. |