03-05-2008

Seat Pagine Gialle

In un portafoglio di venti o trenta titoli, così come suggerisce la formula vincente, il contributo, positivo o negativo al rendimento del portafoglio di ogni singolo titolo è molto limitato. Il metodo ha una sua validità dunque anche se alcuni delle aziende che compongono le selezioni iniziano ad andare peggio.
E' senz'altro il caso di Seat Pagine Gialle. Tutto il settore, anche nel resto del mondo ha sofferto moltissimo in borsa nel corso degli ultimi anni: la pubblicità tradizionale sugli elenchi viene sostituita o affiancata da quella in rete e spesso la rete di vendita non è ancora abituata all'idea di portare i clienti a questo canale. Le aziende inoltre si affidano meno in tempi di contrazione a questo tipo di pubblicità. Il tasso di indebitamento di queste società è inoltre molto alto perché si tratta di un segmento ad alta intensità di capitale umano e tecnologico.
La situazione debitoria di Seat è peggiorata e così il giudizio che le società di Rating attribuiscono al suo debito. Il titolo è molto a buon mercato, qualora potenziali compratori si affacciassero , ma è difficile che la direzione della società guidata da Majocchi, ex Unicredit, sia favorevole ad un ingresso di capitale esterno. Inoltre l'azionariato è in prevalenza costituito da investitori finanziari e non industriali, che come questi ultimi anni insegnano non sempre entrano in azienda con una logica di massimizzazione del valore di lungo termine.
L'amministratore delegato ha appena diffuso stime di EBIT per il 2008 inferiori alle attese del mercato. Tentativo di espansione su mercati ad alta crescita, il più recente sulla Turchia.



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