19-10-2017

Spagna, Ora è Davvero in Salita

Euro che perde subito quaranta centesimi sulla dIchiarazione del leader catalano, che data la posizione di Madrid o smetteva di fare politica o non poteva fare altrimenti, rischiando, torto o ragione che abbia, di suo.

Nella newsletter di domenica scorsa parlavamo del "Cigno Nero" di Taleb, l'evento inaspettato.

Se ve ne uno che pare si stia formando è quello delle varie spinte autonomiste europee.

In tutti i casi si confonde il contenuto di questi referendum consultivi  con il malaffare della politica: parlando con amici spagnoli si sente regoalrmente che il referendum catalano è stato indotto da un gruppo di anarchici violenti.

Sui referendum italiani, si sente dire da più parti, oggi da Travaglio, che siccome le regioni in questione non sono proprio state un modello di gestione il referendum non ha senso. La Catalogna, dai bilanci ufficiali trasferisce 9 miliardi l'anno a Madrid e la Lombardia, Dividendo per tre le cifre sparate a fantasia da Maroni, diciamo diciotto all'anno a Roma e queste sono cifre, a fronte delle quali il sentimento diffuso, come per la Brexit è che non si riceva molto in cambio in termni di servizi.

Poi è chiaro che con queste leggi elettorali dovunque si sieda un politico ha un' alta probablità di comportarsi male, ma questo c'entra con il meccanismo elettivo non con il decentramento fiscale, che funziona dovunqe è applicato e esiste una classe politica relativamente onesta.

I dubbi sul malaffare e sulle vere intenzioni di chi porpone queste autonomie, in molti dicono che Pujol si sia arricchito in Catalogna, sono più che leciti; se è vero anche che la Lombardia spende cinquanta miloni dei nostri per questo referendum, lecito ma decisamente costoso. Ma questo non esclude che i cittadini dovrebbero ricevere almeno in parte servizi contro trasferimenti.
 

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