30-06-2010

Stress test sulle banche europee, attenzione a quello che non viene detto

La Germania si trova in una posizione meno forte di quanto i mercati suppongano. Da un lato i dati di Bilancia commerciale, in ampio attivo, dall'altra un settore finanziario che e' molto piu' in disordine di quanto il mercato percepisca. Questo giustificherebbe la forte opposizione di Merkel alla adozione di ulteriori misure espansive che deteriorerebbero ulteriormente lo stato di salute del settore. Dare oggi moneta quasi gratuita alle banche perche' la piazzino su titoli di stato non ha piu' senso perche' i tassi da qui possono solo salire. Il denaro finirebbe quindi in impieghi piu' rischiosi. D'altra parte i risparmiatori europei sono pieni di obbligazioni, tra cui quelle bancarie, che secondo le stesse dichiarazioni di Consob di due giorni fa sono illiquidi (ci ha sorpreso il coraggio dell'autorita' di controllo, segno che la situazione e' davvero critica).
Ieri arrivava l'indiscrezione che Deutsche Bank e Commerzbank rispetterebbero i limiti patrimoniali imposti da Basilea 2 (Rapporto tra patrimonio ed attivita' del 6%). Oggi pero' la versione in tedesco del quotidiano britannico dice che le banche prestatrici, le LandesBank, si opporrebbero alla pubblicazione dei risultati. Poiche' lo stress test ha lo scopo di rassicurare i mercati e' evidente che i loro bilanci non costituirebbero una sorpresa positiva.
Chiaramente la banca italiana piu' esposta in Germania e' Unicredit.
Ieri sera Profumo ha rassicurato i mercati sulla solidita' dell'istituto, ma rimane sempre a nostro parere l'incognita di come le poste dell'attivo siano valutate; le partecipazioni "strategiche" (vi e' oggi un'ampia copertura sul Sole24ore per quanto riguarda Fondiaria Sai ed il gruppo Ligresti a riguardo della loro valutazione) non debbono essere svalutate, ma questo risulta in un calcolo del "Tier 1', piu' o meno il rapporto di cui sopra, distorto, perche' sopravvaluta le attivita' e di conseguenza il patrimonio.
E' probabile che il settore bancario, massacrato negli scorsi giorni, veda una prima reazione positiva alla pubblicazione dei risultati di quelle banche con i conti "in ordine". Ma successivamente si concentrera' su quello che non e' stato detto. Le banche svizzere ad esempio non sono parte di questo esercizio perche' extracomuitarie.
Un rapido sguardo al bilancio di UBS ci fa pensare che li la situazione non sia meglio.



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