07-03-2018

Trump, verso i Dazi

Se ne va il principale consigliere di Trump ex vertice di Goldman Sachs: ora il Congresso può solo dire si o no alle proposte del presidente (senza modifiche), sconsigliato anche sulla operazione, che ha ampiamento promosso, di fusione tra Broadcom e Qualcomm cui seguirebbe un blocco della Cina all'attività dei due colossi sul suo territorio.

L'operazione dazi ha nel breve certamente effetti più negativi sull'Europa, che non ha molto con cui controbattere (come si fa a mettere dazi sulla tecnologia su cui l'Europa è inesistente?) e  sul Canada di quanti ne abbia sugli Stati Uniti.

Nel medio periodo certo danneggia un po' tutti ma le poltiche di Trump sono pensate per effetti di breve.

Qui il Congresso potrebbe decidere di bloccarlo, i Repubblicani sono convinti che passando i dazi  perderebbero le elezioni di metà mandato.

Ieri a compensazione sono state diffuse le "notizie" sulla distensione offerta dal leader nordcoreano, che sembra sempre più una marionetta al soldo degli Americani. Il mondo manda segnali di insofferenza chiari sui meccanismi di comunicazione posti in essere dai poteri forti ma le tecniche di manipolazione dell'informazione non cambiano.

E ieri ad majora l'abile confezionamento di una storia di continuità da parte di diversi esponenti dell'industria in italia, da Boccia a Marchionne ad esprimere giudizi a favore del Movimento Cinque Stelle. Gente che il cappello cerca di attaccarlo dove può. I Cinque Stelle che se ne condivida o meno il programma, sembrano avere chiaro che accettare questi voltafaccia sarebbe la fine della loro storia, prima ancora che sia iniziata.

Prima ancora dell'insediamento del nuovo governo chi ha vinto le elezioni cercherà di passare il taglio dei vitalizi e del compenso ai parlamentari, spingendo per la elezione di candidati alle due camere che siano d'accordo. Dunque i confronti arrivano prima dell'insediamento del governo, anche se eslcudesse poi i Cinque Stelle, cosa che sia la Lega che FI sembrano preconizzare.

Sicuramente è un passaggio utile al paese, ma la borsa è probabile che non abbia grandi motivi su cui festeggiare. Come ricordiamo spesso, fare le cose giuste per il paese vuol dire pesare su quella parte del listino azionario, banche, partecipate, Mediaset, Fca, che collettivamente rappresentano tre quarti abbondanti del listino  e su cui si concentrano le operazioni di sostegno.

Ribadiamo, useremmo giornate di forza per azzerare le posizioni azionarie sul mercato italiano: la parte buona e ce n'è, nei giorni scorsi grandi risultati di Brembo, nostra selezione, non esce indenne dai movimenti al ribasso quando si innescano.

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