30-05-2011

Unicredit

Gli aumenti di capitale delle banche italiane sono tutt'altro che sufficienti a soddisfare le loro esigenze di Capitalizzazione. Ora in modo del tutto poco trasparente, molte di loro a partire da Unicredit, stanno cercando di promuovere la conversione di strumenti subordinati (definiti cashes, una parola che non esiste nè in inglese nè in italiano, tanto per  confondere le idee) in altri per cui il pagamento della Cedola sia subordinata al pagamento di un Dividendo. Solo in questo modo infatti strumenti di debito convertibili in capitale possono essere computati nei coefficenti patrimoniali ai fini di Basilea 3. Queste operazioni di conversione da un subordinato all'altro vengono spesso presentate, come nel caso di quella del Banco Popolare come un modo per "ottimizzare la struttura patrimoniale ". In realtà risultano con ogni probabilità nella conversione di obbligazionisti in azionsti senza diritto di voto, che nel caso di mancato pagamento di un Dividendo si troveranno in mano carta che si muove come un titolo azionario. Banca d'Italia dovrebbe intervenire nel segno di una migliore trasparenza.

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