18-07-2005

La settimana borsistica internazionale al 15 luglio

I principali mercati finanziari internazionali hanno evidenziato una sorprendente positiva reazione nell’ottava in esame, a pochi giorni dai gravi attentati di Londra.
Sul fronte valutario, il dollaro ha fatto registrare una lieve flessione nei confronti di euro e franchi svizzeri, mentre si è osservata una ripresa della sterlina.
Fra i metalli, l’oro si è indebolito. Dal canto loro, le quotazioni del greggio si
sono mantenute mediamente al di sotto della barriera dei 60 dollari al barile,
grazie allo scampato pericolo per gli impianti petroliferi nel Golfo del Messico portato dagli ultimi due uragani ed al dato migliore delle attese relativo alle
scorte settimanali Usa di distillati.

Il prevalere di un atteggiamento positivo riguardo alle prospettive economiche ha sostenuto la domanda degli operatori. Le Borse europee hanno raggiunto il livello record degli ultimi tre anni, mentre i listini azionari statunitensi si sono addirittura portati sui massimi dal 2001.

Diversi indicatori congiunturali pubblicati negli Usa hanno stupito favorevolmente gli analisti: i prezzi al consumo hanno evidenziato in giugno un incremento inferiore alle attese, mentre le vendite al dettaglio hanno mostrato una crescita superiore alle aspettative. Inoltre, il deficit commerciale a stelle e strisce di maggio ha fatto registrare un valore inferiore alle stime degli analisti. La maggiore euforia di matrice macroeconomica è poi stata accompagnata da un lusinghiero debutto della stagione di pubblicazione dei risultati aziendali. Sono state in particolare
ben recepite Oltreoceano le cifre di bilancio rese note da due “big” tecnologici quali Apple e AMD. Paradossalmente, anche gli alti prezzi energetici svolgono una funzione di supporto: malgrado sia considerato dannoso sul piano economico generale, il caro-barile rappresenta l’asso nella manica delle aziende petrolifere
quotate in Borsa.

L’indice guida della Borsa nipponica ha riportato un’apprezzabile plusvalenza, raggiungendo i massimi delle ultime 14 settimane. In un rapporto, il Governo del Paese del Sol Levante ha mantenuto la propria visione sullo stato dell’economia interna, prospettando segnali di parziale miglioramento, pur restando in essere timori legati al rincaro dell’oro nero ed al permanere delle scorte nell’area “high tech”. (a cura di Corner Banca)


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