07-11-2005

La settimana borsistica internazionale al 4 novembre

La settimana appena conclusasi si è rivelata particolarmente favorevole per
le principali piazze finanziarie internazionali. La positiva impostazione generale ha tratto vigore da una rinnovata vivacità nell’attività di fusione/acquisizione, che ha annoverato peraltro alcuni nomi importanti, fra cui Novartis e Telefonica. Altro
fattore di supporto si è rivelato il tenore più che lusinghiero delle cifre di bilancio aziendali trimestrali comunicate nel periodo. Se n’è tratta, per conseguenza, una rinnovata fiducia nel futuro andamento della congiuntura mondiale.

Sul fronte valutario, il dollaro Usa si è rafforzato contro le principali divise.
Nel frattempo, l’oro ha perso quota, mentre le quotazioni petrolifere hanno mostrato un Consolidamento.
La Bce ha scelto di mantenere invariati i saggi d’interesse della zona euro, rimandando il primo eventuale rialzo all’inizio del 2006. Il presidente
dell’istituto centrale, Jean-Claude Trichet, ha ribadito che il livello attuale dei tassi rimane appropriato, ma occorre mantenere alta la vigilanza sulla stabilità dei prezzi, con l’Inflazione che rimarrà sostenuta nel medio termine.

Le Borse europee hanno conseguito plusvalenze di rilievo, con i titoli del
settore high-tech in grande evidenza.
Negli Stati Uniti, i listini non sono rimasti condizionati dall’ennesimo incremento del costo del denaro per mano della Fed. In un successivo intervento, il suo presidente, Alan Greenspan, non ha perso l’occasione per ricordare agli investitori che, in un’economia con fondamentali solidi, l’Inflazione resta, assieme al caro energia, il pericolo più grave dal quale guardarsi. Nel frattempo, è stato ben recepito il dato sulla produttività non agricola del terzo trimestre, abbinato ad un calo inaspettato del costo del lavoro. Il miglioramento delle vendite di chip in settembre ha propiziato una netta ascesa dei titoli dei semiconduttori, che hanno a loro volta trainato gli altri tecnologici.

Forti guadagni anche per l’indice guida della Borsa nipponica. Conferme sulla ripresa interna e sulla buona evoluzione degli utili societari hanno
sostenuto le iniziative d’acquisto. La Banca centrale giapponese ha peraltro indicato la fine della deflazione per l’aprile del prossimo anno, ciò che suona come una conferma dell’abbandono della politica monetaria ultra accomodante a partire dal primo semestre del 2006.
a cura di Corner Banca


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