11-09-2005

La settimana borsistica internazionale al 9 settembre

Nell’ottava in esame, i principali indici azionari hanno fatto registrare saldi positivi sebbene l’andamento sia risultato piuttosto irregolare nel corso delle cinque sedute. L’esordio, caratterizzato dalla chiusura di Wall Street per la festività del Labour Day, ha visto le piazze finanziarie del Vecchio Continente spingersi
verso l’alto, sulla scia del rialzo delle case automobilistiche e della frenata
dei prezzi petroliferi. La speranza in una più accentuata discesa delle quotazioni del barile ha favorito il ritorno dei compratori, ma, nel contempo, l’attendismo per la riapertura della borsa newyorchese con gli scenari del dopo Katrina ha indotto a
non abbassare del tutto la guardia.

I timori sono svaniti martedì, quando la buona intonazione di Wall Street ha dissipato i pericoli di un brusco calo del Dow Jones ed ha quindi favorito un clima di distensione anche sulle piazze d’oltreoceano. Ma l’entusiasmo non è durato molto. Giovedì, infatti, sulle due sponde dell’Atlantico i mercati hanno fatto registrare un abbassamento dai massimi settimanali, dovuto in buona parte ai deludenti risultati trimestrali delle aziende. Di riflesso, sono riaffiorate le preoccupazioni per le conseguenze macroeconomiche dell’uragano che ha flagellato l’America alla fine di agosto, creando un effetto negativo che potrebbe propagarsi a macchia d’olio e rendere ancora più sottili i margini di profitto
delle imprese.

Complessivamente, quindi, le borse finora hanno resistito abbastanza bene ai contraccolpi del petrolio e di Katrina, ma all’orizzonte rimangono ancora aperti molti interrogativi.

Sul fronte delle valute, dopo un’iniziale retrocessione del dollaro contro
le principali valute, si è assistito ad un recupero nella seconda metà della
settimana, in special modo contro l’euro.
a cura di Corner Banca


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