24-06-2005

Ma il dragone arrriva anche in Italia ?

E' di ieri la notizia dell''offerta di acquisto da partedell''azienda cinese Cnooc per Unocal, gigante del petrolio americano, per 18,5 Miliardi di dollari.

Da qualche tempo le aziende cinesi hanno preso di mira icone delll'industria americana per conquistare quote di mercato in segmenti integrati verticalmente con le proprie produzioni oppure adatte a penetrare segmenti di domanda più sofisticata (recentemente Lenovo ha acquistato da Ibm il segmento alto della produzione nei personal computer); i prezzi offerti di solito sono estremamente alti e scontano l''obiettivo di acquisire velocemente quote di mercato in nicchie che altrimenti richiederebbero tempi lunghi di sviluppo.

E le aziende italiane? Il nostro paese è prevalentemente associato, nella percezione degli investitori cinesi, al fascino del "vivere italiano". Invece di insistere, come alcuni operatori stanno facendo a livello istituzionale, in una politica di difesa volta soprattutto al mantenimento di dazi oramai anacronistici, gli operatori italiani dovrebbero iniziare ad attrarre capitali cinesi nelle aziende simbolo del made in Italy con l'obiettivo di combinare la loro efficienza produttiva con la nostra capacità di comunicare al segmento alto del mercato. Cercare di competere alla pari per la difesa delle nostre industrie low tech (tessile, calzature, tempo libero..) è invece inevitabilmente una partita persa.

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