In passato Telecom attingeva a finanziamenti a fondo perduto per posare banda in zone poco coperte dalla rete: l'anno scorso il governo Renzi stabilì che attraverso il Cipe e i fondi regionali lo stato avrebbe investito direttamente in banda larga per raggiungere circa sette mila comuni, con un investimento da quattro miliardi: lo stato torna pesantemente nelle telecomunicazioni perchè quello che fa aumentare le bollette nei servizi di pubblica utilità è il costo del concessionario: è previsto un disegno di legge che nel 2018 svuoterà il ruolo dell'acquirente unico di energia elettrica che sino ad ora tutelava ventiquattro milioni di consumatori che non hanno ceduto al bombardamento telefonico dei gestori, e che dall'anno prossimo lì consegnerà nelle grinfie di Sorgenia e compagnia, che con gl aumenti imposti al pubblico cercheranno di rientrare dei debiti con MPS. Da qui l'intervento a gamba tesa di Vegas sulle deleghe a uomini di Vivendi su Telecom perchè, se Vivendi e Mediaset smettono di litigare, almeno in pubblico, con il potenziale di aggregazione che viene dalle attività pubblicitarie di Havas, le reti di Mediaset, Telecom e le torri di trasmissione, il ruolo del pigliatutto lo farebbe Vivendi, vanificando le speranze di saccheggio del Tesoro. Qui non si tratta di tutela dei consumatori e tantomeno dl mercato di borsa: ma se sia lo stato o Telecom in capo a Vivendi a pretendere un altro balzello dai consumatori. Il titolo di Telecom potrebbe diventare interessante, per ragioni speculative più che fondamentali. |