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14-02-2012

Agenzie di Rating, Ma Servono?

Questa faccenda della agenzie che peggiorano i propri giudizi, altro declassamento per l'Italia e Spagna stamattina ma fari su Francia e Gran Bretagna, oramai è presa al contrario. Il Rating è obbligatorio, quindi qualcuno lo deve fare ma il giorno dopo,  Monti nei giorni scorsi sulle banche italiane, ieri tocca al ministro delle finanze francese, il politico di turno si affretta a dire che le bocciature sono la conseguenza di qualcosa che non dipende dalla sua gestione ma che è comunque in via di risoluzione.
Nelle scorse settimane in ambito europeo è anche circolata la proposta che il Rating sia dato solo se uno stato lo richiede; il che equivale a dire che, nella peggiore tradizione del Rating, il controllante non puo' essere indipendente dal controllato. Da molti anni si dice che gli incarichi  per la revisione di enti e società quotate per cui è obbligatoria andrebbero affidati da commissioni esterne al controllato. Si potrebbe ad esempio pensare che un organismo sovranazionale ripartisca gli incarichi di revisione tra le varie agenzie in modo che ogni stato sia controllato da solo una di loro: non ha infatti molto senso che Moody's e S&P si rincorrano nei loro giudizi che alla fine tendono sempre a convergere.
Però da qui a dire che la revisione non serve il passo è lungo. Ci sembra che in questo momento si sia creata una spirale viziosa dove le agenzie accettano di fare la parte del cattivo e di continuare ad essere crocefisse dalla politica pur di non perdere il loro mandato. Sicuramente, come per il caso della finanza c'è un eccesso di persone che vi operano. Meglio averne meno, ma che continuino a fare il loro lavoro.
Per l'Italia il grosso dei problemi non è alle spalle come dice Monti. Meglio saperlo.
 

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