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01-06-2011

Asia in deciso rallentamento

I DATI DI MARTEDI 31 MAGGIO
 
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  1. Rallenta anche l’Asia. L’attesissimo indici PMI della produzione manifatturiera questa mattina ha toccato il livello minimo degli ultimi 11 mesi, mentre l’Australia ha comunicato che nel primo trimestre 2011 è entrata in recessione (-1,3% la produzione nazionale). In India, ieri la crescita nazionale è uscita allo 7,8% contro lo 8,2% atteso dagli economisti. E la recessione in Giappone costringe Moody’s a mettere sotto revisione il Rating dei titoli di Stato di quel Paese.
  2. Negli Stati Uniti, i prezzi delle case hanno ufficialmente girato in negativo: -0,8% nel mese e -3,6% nell’ultimo anno. Si parla apertamente di “double dip”, ovvero di ritorno alle recessione, per il settore immobiliare.
  3. Sempre negli Stati Uniti, ieri sono calati anche sue importanti indici di fiducia. La fiducia dei consumatori è scesa a 60 in maggio da 66 in aprile, ed il Chicago PMI scende al 56,5 contro il 67,6 di aprile.
  4. In Europa, l’Inflazione si colloca allo 2,7%, con un calo dal 2,8% di aprile, con un tasso di disoccupazione fermo al 10,2%. La BCE dovrà spiegare qualche cosa del proprio orientamento di politica monetaria nella prossima riunione.
  5. In chiusura le borse degli USA ieri sera hanno messo a segno un rialzo dell’1% circa, che può essere spiegato unicamente dalle aspettative di ulteriore sostegno ai mercati da parte delle Banche Centrali. Questa mattina le Borse asiatiche risultano invariate. Per il momento nei prezzi manca del tutto la presa d’atto del rallentamento delle economie e della riduzione dei rendimenti attesi dagli assets sottostanti.
Implicazioni operative a breve termine alle 07.20 del mercoledì 1 giugno 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day, fornite ai sottoscrittori del nostro Servizio di Consulenza.
 
  • Indicazione operativa il dollaro USA torna questa mattina vicino a 1,4500, spinto più che altro dall’inerzia visto che il petrolio e gli indici della Borsa tengono oppure si muovono al rialzo; appare però poco probabile il ritorno di uno scenario che molti chiamano “risk on”, ovvero di uno scenario in cui gli operatori si affidano alle promesse di crescita economica dei Governi (a fronte di dati di segno opposto): per questa ragione il dollaro USA a questi livelli costituisce un’opportunità
  • Per un maggiore dettaglio, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza. Potete ottenere ulteriori informazioni al seguente indirizzo e-mail: info@finanze.net

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