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05-01-2012

Aumento Unicredit, Scarsa Adesione dei Soci

Che l'aumento di capitale di Unicredit fosse insufficiente gia' sembrava dopo che per il terzo trimestre l'istituto aveva comunicato una perdita di oltre nove miliardi di euro, superiore ai poco piu' di sette miliardi che l'Associazione Europea delle Banche, EBA, aveva, prima di quei risultati, decretato come necessari.
Unicredit capitalizza prima dell'aumento circa dieci miliardi o un quinto dei suoi Mezzi propri contabili. Evidentemente il mercato ragiona sul fatto che gli oltre cinquecento miliardi di prestiti e i poco piu' di duecento milardi di posizione in titoli, non rispecchino i primi l'effettiva esigibilita' del credito, i secondi l'effettivo valore di mercato. Non e' impossibile pensare ad esempio che i titoli in portafoglio, probabilmente quasi tutti titoli di stato, abbiano un valore di mercato inferiore del 5/10% al prezzo di carico. Da qui la nostra stima, quando l'aumento di capitale fu annunciato, che la banca abbia bisogno di nuovi mezzi per cifre intorno ai venti miliardi, non i sette appena approvati.
Poco importa se l'aumento di capitale avviene ad uno sconto significativo sul prezzo teorico dopo lo stacco del diritto, comunque inferiore a quello offerto dalla Popolare di Milano.
Piu' orientata alla chiarezza sembra la Spagna, con il nuovo governo che aveva gia' annunicato negli scorsi giorni un probabile deficit di bilancio per il 2012 dell'otto per cento, mentre oggi il ministro spagnolo delel finanze chiede al sistema altri cinquanta miliardi di euro di accantonamenti. Per fortuna qualcuno inizia a capire che dire le cose come stanno ora aiuta a trovare soluzioni. L'atteggiamento dell'EBA, poco propensa a stabilire requisiti piu' stringenti per le banche europee nel timore che si instauri un circolo vizioso tra Rischio del debito pubblico e bilanci delle banche appartiene a quella scuola di pensiero, prevalente in Europa, del cercare di guadagnare tempo sperando che qualcosa prima o poi succeda. Sino ad ora e' funzionato al contrario.


Su Unicredit, solo circa il 25% degli attuali soci sembra intenzionato a sottoscrivere l'operazione che partira' il nove.

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