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25-04-2012

Austerita', Effetto Perverso


  Interessante questo studio di Krugman basato sul lavoro tra gli altri di Alberto Alesina, ospite in questi giorni in Bocconi. La linea interseca l'andamento del Pil di diversi paesi in rapporto alle misure di austerita' poste in essere nel periodo 2009-2011. Se la linea tracciasse un angolo di novanta gradi con l'asse delle ordinate vorrebbe dire che per ogni euro di imposte in piu' (in Italia in particolare austerita' vuol dire quasi esclusivamente aumento della pressione fiscale, non riduzione della spesa) se ne perde uno di Pil. Invece la linea forma con l'asse verticale un angolo acuto, a dire che in questi due anni, caso dell'Irlanda a parte ma la' si e' inciso fortemente sulla spesa, ogni euro in piu' nella casse dello stato significa circa 1,25 euro in meno di Pil. Paradossalmente, le misure del governo italiano non solo non riducono il rapporto deficit/Pil ma lo peggiorano.
Il premio Nobel statunitense e' uno dei maggiori sostenitori di ulteriori misure di "quantitative easing" nel suo paese. Stasera si riunisce la Fed e si sapra' se con il recente rallentamento di alcune misure macro vi saranno piu' membri nel suo direttorio che le ritengono necessarie. Forse aiuterebbero gli Stati Uniti nel breve termine, ma con la situazione in cui versa l'Europa avrebbero a nostro parere come conseguenza ulteriori peggioramenti del quadro internazionale, perche' comporterebbero un rafforzamento dell'euro. 


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