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26-02-2013
Autogrill, prezzo 9,39
La borsa italiana, oramai da tempo teatrino delle manipolazioni più evidenti, non ha risentito molto ieri dei risultati elettorali ma in chiusura la curva sulla volatilità negli Stati Uniti saliva a livelli ma i visti da anni (speriamo che oggi inizi a riflettersi in modo considerevole sul nostro sfortunato ETF). Con le aste dei titoli di stato di oggi, ieri i tassi sono addirittura scesi ma soprattutto quelle lunghe di domani, dovremmo capire se ci trovaimo di frnote al redde rationem che da tanto iptizziamo ssbagliandoci, se questa volta perchè niente cambi tutto deve veramente cambiare. Il 1 febbraio 2013 Autogrill S.p.A. aveva reso noto, attraverso un comunicato stampa sul suo sito, di aver iniziato ad analizzare il progetto che prevede “la separazione dei due settori di attività Food & Beverage e Travel Retail & Duty Free” e che potrebbe portare alla “scissione parziale, proporzionale degli assets e delle passività afferenti il business Travel Retail facenti oggi capo ad Autogrill”. La notizia era subito stata accolta molto bene dal mercato ed il titolo ha infatti avuto un buon andamento nelle ultime settimane. Secondo alcune indiscrezioni riportate ieri dal Sole 24 Ore, l’operazione di scorporo verrà seguita da Merrill Lynch e Banca IMI-Intesa Sanpaolo, alle quali potrebbero aggiungersi altri advisors che si occuperebbero della Quotazione in borsa della società AutoDuty, destinata al comparto duty free e che risulterebbe separata da AutoFood. Dal momento che con lo spin-off verrebbe costituita una società autonoma, potrebbe essere necessario un rifinanziamento del debito che coinvolgerebbe sia banche italiane che straniere. Confrontando i risultati consolidati al 30 settembre 2012 del settore di attività Food & Beverage rispetto a quello Travel Retail & Duty Free, si può notare come la maggior parte del ricavi arrivi dal primo comparto (1.146,5m€ nel III trimestre contro i 612,1m€ del secondo comparto), ma che la crescita delle vendite sia stata molto superiore per il settore Travel rispetto a quella registrata per il Food (+11,2% contro +2,7% a cambi correnti). La divisione Travel pur generando un minore fatturato è quella che realizza gran parte dei margini di tutto il gruppo, quindi la decisione di scorporare le due attività potrebbe rivelarsi vincente poiché le due società separate avrebbero un valore maggiore. L’operazione di spin-off, che si prevede venga realizzata in tempi brevi, dovrebbe dunque essere vista positivamente dai mercati finanziari. il titolo non è davvero caro ma ci stabiliremmo, data la probabile confusione dei prossimi giorni seguente ai risultati elettorali. obiettivi molto più bassi per l'acquisto, non sopra gli 8,5 euro. |