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11-11-2016

Azioni, i Tassi Dicono che la Discesa è Solo Rimandata

Delle tre grandi consultazioni dell'Occidente forse quella che ha più probabilità di ottenere esito positivo per l'establishment è quella del referendum italiano: i motivi per cui il voto riceveva il supporto degli Stati Uniti, che si celano tutti nella riforma del capitolo V, con il passaggio sotto lo stato di alcuni settori di interesse nazionale e il conseguente potenziale di dismissione di grandi aziende a capitale pubblico a investitori esteri vengono sostanzialmente a mancare:ora i votanti. crediamo non molti abbiano compreso le implicazioni della riforma costituzionale hanno qualcosa in meno contro cui protestare.
Oltre oceano,Trump ha già iniziato a mostrare che i programmi del pre elezione verranno ammorbiditi, si parla del capo di J.P.Morgan al Tesoro, a mostrare che comunque i legami finanza e politica sono difficli da sradicare. Ma  la sua amministrazione i soldi li spenderà a casa, non per mire espansionistiche. Come mai questo si traduca nell'aspettativa del mercato che il dollaro si rafforzi è un mistero: un maggior deficit pubblico americano conseguente a maggiore spesa pubblica e a una riduzione delle tasse non può che indebolire la divisa americana. 
Il Tesoro italiano ha chiarissimo che nè le sofferenze delle banche, a partire da quelle del MPS nè gli aumenti di capitale, hanno grandi possibilità di essere piazzati sul mercato. Si cerca dunque di sostenerne i corsi, in particolare  a MPS e Unicredit, per favorire la conversione di obbligazioni, subordinate o meno, che agli attuali prezzi  comporterebbero il passaggio di proprietà a favore degli obbligazionisti: cosa evidentemente impossibile.
Da gennaio la Legge di Stabilità consentirà alla Inps e a alla  previdenza complementare di caricarsi di titoli spazzatura ai prezzi di libro delle banche, senza che questo comporti una loro svalutazione al loro presumibile valore di realizzo. I buchi delle banche, senz'altro il Tesoro ha provato ad evitarlo con ogni mezzo, finiranno nei portafogli dei futuri pensionati: se suona una ipotesi azzardata, basta vedere i prezzi a cui Poste sembra comprerà Pioneer (l'offerta di Amundi di quattro milardi che la stampa aveva data per certa  è stata smentita da Amundi stessa) per capire che è sempre il risparmio dei cittadini a finanziare i danni che derivano da un rapporto incestuoso tra finanza e politica.
Del resto se esistessero altre soluzioni il Tesoro non avrebbe emesso il BTP cinquantennale, oramai nel portafoglio di tanti prodotti strutturati a carattere assicurativo. I sottoscrittori si accorgeranno della perdita solo quando andranno al rimborso della polizza, il titolo vale già meno dodici per cento sul prezzo di emissione a scadenza. Nessuno fa una polizza cinquantennale e il titolo non può che perdere ulteriormente nel corso dei prossimi dieci o vent'anni. 
Ma il segnale che quanto sta succedendo in questi giorni sui mercati è insostenibile viene dai tassi di interesse: in risalita negli Stati Uniti (sulla ipotesi di spinte inflazionisitiche derivanti da possibili poltiche fiscali espansive della nuova amministrazione, che dovrebbero penalizzare, non favorire il dollaro), in forte rialzo nei paesi europei con deficit di bilancio. Le banche centrali sui tassi non possono più fare niente: il mercato obbligazionario diventa quindi incontrollabile e se molti continuano a scommettere che questo comporti un necessario travaso sul comparto azionario, non è mai successo che le borse salgano mentre salgono i tassi.
Le uniche opportunità di acquisto vengono a nostro parere dal comparto energetico perchè ora come mai gli interessi di Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita, Iran e Sud America, per prezzi del greggio più alto sono stati tanto convergenti.

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