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08-06-2011

Banche, crollano le azioni, ma (PER ORA) tengono le obbligazioni subordinate

L'Europa ha pensato di risolvere il problema dei debiti pubblici attraverso un sistema di alleanze tra banche commerciali, ministeri delle finanze e banche centrali mediato da quello statunitense del dopo crisi. Gli istituti centrali danno liquidita' illimitata alle banche commerciali che in parte garantiscono il piazzamento delle enormi quantita' di debito degli stati. Le banche commerciali ricevono in cambio autonomie gestionali che nel caso satunitense sono arrivate ad estremi non tollerabili. Le ultime quotazioni di borsa, la passata Linkedin e le future Groupon e Zinga, vedono tra i collocatori istituti che in alcuni casi hanno  comprato quote delle aziende prima della Quotazione che rivendono al mercato a multipli stratosferici portando in borsa percentuali cosi' risicate da in effetti essere in grado di controllare i prezzi.
In Europa il problema e' aggravato dal fatto ben noto che non esiste un unico ministro delle finanze mentre esiste un'unica banca centrale: il problema sarebbe dovuto essere affrontato al varo dell'euro perche' ora, contrariamente a quanto sostiene Trichet, avere una gestione fiscale unificata e' impossibile, per il profondo divario nell'andamento di economie come, tra tutte, la Germania e la Grecia.
Ora si e' arrivati ad un punto dove qualcuno deve rimanere con il cerino in mano. La BCE non vuole la ristrutturazione del debito greco per l'effetto che ne deriva sul proprio bilancio e su quello delle banche, le banche tedesche dichiarano illegittimi gli stress test che un istituto sovranazionale sta per compiere sui loro bilanci perche', e' il caso delle banche italiane, e' evidente quanto vengano penalizzati i titoli quando si chiedono soldi al mercato (Goldman Sachs stima l'esigenza di ulteriori 30 miliardi di aumenti di capitale, secondo noi di piu').  Sino ad ora le banche hanno risolto il problema con l'emissione di strumenti subordinati, ovvero obbligazioni che venendo dopo altre nella graduatoria dei possibili rimborsi, vengono ancora assimilate a patrimonio.
Ora pero' con i criteri di Basilea 3 i subordinati entreranno a far parte del "Tier 1" solo se la Cedola obbligazionaria e' subordinata al pagamento del Dividendo, un evento che chiaramente sara' sempre piu' raro se le banche devono aumentare il proprio capitale.
Sino ad ora la lobby delle banche ha trovato nel tesoro dei vari stati un alleato per infinite dilazioni nell'adozione di pratiche contabili ortodosse, ma ora, lo mostra l'atteggiamento tedesco che chiede alle banche di prendersi le perdite sul debito greco, se si proteggono le banche si perdono gli elettori perche' sono loro, con i vari programmi di aiuto ed austerita' che sono chiamati a sopportarle al posto delle banche. 
Il costo dei prestiti alla Grecia (che non potranno essere rimborsati) e' per l'Italia di 32 miliardi che sommati alle indicazioni di fabbisogno circolate negli scorsi giorni, potrebbero portare ad una Finanziaria per il 2012 con richieste dell'ordine dei 70 miliardi. Senz'altro abbastanza per spingere il paese in una pesante recessione. Nel frattempo tocchera' all'Irlanda dichiarare che non avra' accesso al mercato nel 2012. Il costo del servizio del debito italiano salira' e la recessione si presentera' piu' profonda.
Quelli che hanno fatto meno sacrifici in questo processo sono proprio gli istituti di credito. Se come pensiamo fasce crescenti della popolazione europa non saranno piu' disposte a sopportare il costo degli errori del sistema finanziario, riteniamo che i subordinati bancari siano uno degli investimenti piu' rischiosi che il risparmiatore possa considerare. Come dice "il piccolo libro che salva i tuoi soldi" e' meglio non farsi tentare dall'altro rendimento corrente, perche' potrebbe rivelarsi una finzione.
Va tenuto presente che sono proprio questi gli strumenti che gli sportellisti delle banche sono chiamati a vendere con urgenza al risparmiatore.
 
 
 
 
 
 
 
 

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