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11-05-2016

Banche italiane, Siamo al Redde Rationem

I risultati aziendali tutti peggiori dell'anno scorso anche se naturalmente migliori delle previsioni degli analisti che vengono abbassate ad hoc per consentire appunto l'effetto sorpresa positivo, un effetto statisticamente documentato sulla borsa americana, e gli imminenti aumenti di capitale di Veneto e Popolare, oltre alla decisione sulla poco pubblicizzata offerta di Apollo per i crediti dubbi di Carige sono tutti elementi di malattia del sistema molto simili a quelli osservati nelle banche americane prima del 2008.
Se anche Atlante intervenisse solo al 50% degli aumenti di capitale previsti per giugno, avrebbe così utilizzato circa il 60% dei fondi disponibili, avendo destinato statutariamente il 30% all'acquisto di sofferenze. La decisione sui crediti di Carige non può essere elusa, sono tutti istituti sottoposti alla vigilanza unica, e se Atlante non offrirà più del 18% che ha offerto Apollo, l'offerta dovrà essere accettata e tutte le sofferenze in pancia al sistema dovranno vedere un ulteriore svalutazione: se oggi su 200 miliardi di sofferenze lorde i valori netti al bilancio sono 80 miliardi ovvero il 40% una mera svalutazione al 30%, non sarà possibile convincere Apollo ad elevare l'offerta sopra il 30%, prevederebbe accantonamenti per ulteriori 20 miliardi, una cifra che le banche italiane non sono in grado di sostenere.
L'unica soluzione tampone è quella di modificare lo statuto della Bce in modo che possa andare a comprare lei debito non investment grade delle banche. Questo comunque vuole dire gonfiare enormemente il bilancio, mentre le emissioni di obbligazioni societarie hanno raggiunto nel primo trimestre u massimo storico come titolla stamane il Sole, in attesa appunto che la Bce con l'espansione del programma da giugno intervenga sul mercato secondario.
 

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