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22-01-2015

Bce, le Opzioni

Mai un termine più abusato, che implica che la banca centrale entri nei bilanci dello stato, come è avvenuto in Giappone e negli Stati Uniti di fatto diventando prestatore di ultima istanza.
Qui la corte europea ha escluso la scorsa settimana acquisti sul primario e se l'operazione sarà demandata ai singoli stati è probabile che il mercato la digerisca male.
Non vediamo d'altra parte come potrebbero essere in capo diretto alla Bce perchè questo contrasterebbe con la clausola di condizionalità del OMT ribadita appunto la scorsa settimana dalla corte.
Se gli acquisti saranno solo locali, inoltre è probabile che la Grecia sia esclusa, con conseguenze sulle elezioni del fine settimana.
Vale comunque la pena, anche nella ipotesi più ottimistica trapelata ieri, di non effettuare investimenti prima dell'esito delle elezioni greche.
Se il programma sarà invece di cinquanta milliardi al mese e in capo alla Bce, come da indiscrezioni di ieri, ci sarà tutto il tempo di entrare la prossima settimana, in un presumibile rialzo di grandi proporzioni.
Sulla economia reale,in Italia, gli effetti possono esserci solo se le banche prestano e con questi coefficienti patrimoniali di spazio per il credito ve ne è poco. Comprare titoli sul secondario, quindi dalle banche, non accellera il processo perchè le banche comunque i titoli se vogliono li piazzano senza problema sul mercato e con grosse plusvalenze.
Se la riforma sulle popolari va a regime invece, compratori esteri potrebbero arrivare per gli istituti italiani e quello cambierebbe completamente il quadro. Si tratta della intuizione più felice del governo Renzi, anche se qualcuno sostiene che sia un modo per liberare capitali per salvare MPS e Carige.
 

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