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26-10-2017

Bce, Le Reazioni Saranno del Tutto Casuali

In area euro la pazienza dei contribuenti è arrivata davvero al limite. Tra moti indipendentisti, banche,  ieri il MPS portato in borsa volutamente senza alcuna chiarezza nei conti (il Sole24Ore parla di ordini di vendta rallentati "per problemi tecnici", invece quelli di acquisto funzionavano benissimo), lotte politiche di successione, che domani rimanga Visco o ne arrivi un altro è esattamente la stessa cosa, meccanismi di rappresentazione che rendono nullo il peso della loro volontà politica in parlamento, le manifestazioni di disagio possono tutte ricondursi ad un unico elemento: la gente è stufa di trovare nello stato un avversario che sottrae risorse e da molto poco in cambio.

Una parte enorme della responsabilità di questo disagio pesa sulle spalle dei banchieri centrali che forse in una prima fase non avevano alternative a interventi drastici ma che poi negli anni hanno contribuito in modo decisivo a creare un meccanismo di potere che cancella la classe media e consegna la ricchezza in mano a pochissimi.

Oggi Draghi insisterà come sempre sulla necessità di continuare i programmi per riportare Inflazione (che a sua volta dovrebbe generare maggiore occupazione), sulla base di teorie economiche che non funzionano più da cinquant'anni.
Nello stesso tempo è previsto annunci un rallentamento dell'acquisto titoli ma spalmato su un periodo più lungo.
Non cambia niente nella sostanza, ma forse potrebbe spingere l'euro verso il basso, cosa di cui vi è disperato bisogno ma che Draghi non ammetterà mai.
Se Draghi avrà successo nell'indebolire l'euro, cosa a cui però non farà esplicito riferimento, le borse europee, in particolare quella italiana avranno spunti favorevoli.

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