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05-12-2016

Borsa, Il Test E' Negli Investitori Esteri sulle Banche

Continuiamo a ritenere che il succo di questo referendum fosse la riforma  del Titolo V della costituzione con il conseguente accentramento nelle mani dello stato di alcuni settori di interesse nazionale. Riteniamo che al Fondo sovrano del Qatar poco importi dell'investimento nella banca senese, ma che lo consideri come un prezzo da pagare per l'ingresso in settori ben più strategici, come potrebbe essere ad esempio  quello dei giacimenti di Eni in Africa.
Se ci sbagliamo già oggi il fondo potrebbe confermare il suo impegno in Monte dei Paschi, non vi sono davvero ragioni per ritardare una scelta che se era nel merito dell'istituto non richiede ulteriori chiarimenti. Le decisioni per queste transazioni si prendono a Milano tra le banche d'affari e non è un caso che Milano restituisca un voto opposto a quello del paese.
L'altro dossier vedrebbe Amundi pagare un prezzo, secondo quanto riporta la stampa, di oltre tre miliardi per Pioneer. Poste si sarebbe ritirata per disaccordi sulla distribuzione ma è più probabie che si tratti di un investimento che davvero non ha logica economica e che Poste nono potesse sostenere: nessuno, anche se fortemente incentivato dal governo  può pagare quei multipli per operatori del risparmio gestito senza una contropartita valida. 
Se questi investitori dovessero venire a mancare, crediamo che la statalizzazione di MPS, nessuno avrà il coraggio di lasciarla fallire, sarebbe accompagnata ad un commissariamento del paese, le clausole di condizionalità per gli interventi di stato lo prevedono.
 
Crediamo che l'esito del referendum aiuti solo ad accellerare alcune considerazioni che erano inevitabili: abbiamo una pessima legge di stabilità che apre ad un ulteriore attacco al risparmio delle famiglie, tramite ampie concessioni all'investimento del risparmio previdenziale in poste di dubbio valore: come appunto i titoli, di debito o di capitale, delle banche.
Il problema semmai è identificare all'interno delle forze politiche qualcuno capace di prendere davvero le decisioni giuste per il paese, che sono una revisione draconiana della spesa pubblica e la presa di coscienza che salvare a tutti i costi istituti moribondi costa più soldi al paese. Nel quadro politico italiano, questa forza, unita a competenza, può solo arrivare davanti ad eventi traumatici, come  una grande banca che sta per fallire.
Sulle divise la reazione è composta e ci stupiremmo di vedere una ulteriore caduta dell'euro contro dollaro. Pensiamo infatti che a questo punto sia possibile che la Fed non rialzi i tassi a dicembre, la BCE davvero non può fare molto.

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