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18-10-2011

Borse, la Germania Spegne le Illusioni

I dati macroeconomici non contano nulla o quasi in questa fase dove divise e mercati si muovono esclusivamente in base all'aumentare o diminuire delle speranze per una veloce risoluzione della crisi europea. Ieri sia Schauble che Merkel hanno fatto capire che il vertice di Berlino del ventitrè prossimo non porterà ad una soluzione definitiva. I nodi principali sono legati al binomio oramai inscindibile tra ristrutturazione del debito greco e ricapitalizzazione delle banche. In base al piano originario le banche avevano aderito ad uno scambio volontario del ventuno per cento del debito greco con scadenze più lunghe e opzioni ad incassare ulteriori cedole nel caso l'economia greca fosse, lungo la vita delle emissioni ricevute in concambio capace di tornare a crescere.
La Germania, in questa fase bisogna riconoscere ai tedeschi l'unica disciplina reperibile tra tutti gli esponenti istituzionali che ogni giorno si azzardano in avventurose dichiarazioni, comprende che perchè la Grecia possa tornare a crescere, la quantità di debito non rimborsabile che le banche devono digerire non è il ventuno ma forse una percentuale tra il cinquanta e il sessanta per cento.
Allora le banche dovrebbero ricapitalizzare per una cifra che i banchieri capiscono comporterebbe la perdita di controllo sulla gestione degli istituti, o perche nazionalizzati, o perchè salvati dal fondo di stabilità. Sulla prima ipotesi spinge la Germania, sulla seconda la Francia. La differenza non è da poco perchè se è il fondo ad intervenire, allora non ci saranno più soldi per il Portogallo nè forse per il secondo salvataggio greco.
Non rimarrà alla fine che stampare denaro e accettare, vale anche per i tedeschi un po' più di Inflazione. Le condizioni ideali per un fortissimo indebolimento dell'euro.
 

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