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30-03-2011

Come gestire le obbligazioni bancarie

Nella sezione "Vale un minuto" abbiamo analizzato, in due successivi interventi, la situazione Finanziaria del settore bancario italiano: come potete leggere, in questo momento i fattori in evoluzione sono numerosi, e il quadro è complesso.
E' forse il caso di sottolineare qui che il problema non è per nulla nuovo. Il nostro sito lo ha segnalato ripetutamente, nell'ultimo anno. E la stessa Banca d'Italia, nel giugno 2010, fece un richiamo pubblico, ricordando che dei circa 700 miliardi di titoli obbligazionari messi sul mercato dalle banche, il 40% scadeva entro la fine del 2011. Da allora ad oggi, il problema certamente non si è risolto, e per alcuni aspetti si è aggravato.
Vogliamo aggiungere qui, per chi detiene obbligazioni emesse da emittenti bancari, alcune considerazioni di carattere operativo:
1. non liquidare ma alleggerire: i prezzi correnti non sono quelli massimi (parliamo di rendimento relativo all'emittente sovrano) toccati nel 2010, perchè dopo essersi ristretto ad un minimo di 150 punti base, lo Spread si è di nuovo allargato ed oggi siamo a 220 circa; quindi, il momento più favorevole è già scappato, ed i corsi attuali contengono già una parte delle notizie negative; non c'è nessun grosso affare in una liquidazione forzata; meglio invece seguire i titoli, ed approfittare di eventuali momenti di recupero per vendite selettive
2. non lasciarsi attrarre dai rendimenti cedolari: di recente abbiamo visto emissioni bancarie triennali oltre il 4,5%: ma il rendimento cedolare, lo sappiamo, non protegge dai ribassi sul corso, ed anche un Spread molto ampio di rendimento può essere annullato in poco tempo se il mercato comincia a chiedere alle obbligazioni bancarie differenziali sempre più elevati
3. orientarsi su emittenti non bancari: i nostri portafogli modello, a cui accedono i sottoscrittori del servizio di consulenza, non includono titoli emessi da banche
4. evitare anche emittenti bancari non italiani le esigenze di rifinanziamento coinvolgono tutto il settore bancario europeo, e gli stress tests effettuati dalla BCE non risultano trasparenti a sufficienza, per sapere se sono state valutate in modo adeguato le difficoltà di rifinanziamento.

* In conclusione, è utile ricordare quanto abbiamo scritto di recente, in una nota relativa al debito del Tesoro USA (in questa stessa sezione): non esistono titoli privi di Rischio, ed anche il portafoglio obbligazionario, da questo punto di vista, necessita di una gestione attiva e tempestiva.
* E' utile ricordare anche che, in termini di rendimento assoluto, non c'è alcuna garanzia che in un anno come il 2011 il portafoglio obbligazionario in euro generi rendimenti positivi. Infatti, a tutto quello che abbiamo scritto sopra, dobbiamo poi aggiungere l'incertezza su quello che faranno, nei prossimi mesi, i rendimenti assoluti, ovvero i rendimenti sul Bund.

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